Se incontro Dio non sono più io
Rubrica a cura di Oriana Danieli.
Cari bambini, che bello ritrovarsi! Dopo una piccola pausa, possiamo riprendere a commentare assieme il Vangelo della domenica! Quello che leggeremo domenica 14 Febbraio è dell’Evangelista Marco, che scrive: “In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui. Gesù gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.” Cosa è la lebbra bambini? Lo sapete? La lebbra è una malattia della pelle: il corpo si riempie di ferite tanto da cambiare l’aspetto delle persone. È una malattia infettiva. Oggi sappiamo che si può guarire, ma ai tempi di Gesù si pensava che fosse molto pericolosa e, per questo motivo, le persone che l’avevano venivano isolate da tutti vivendo vestite di stracci in luoghi fuori dai villaggi. Si pensava anche che questa malattia fosse una maledizione di Dio per i tanti peccati commessi. Niente di più falso! E la pietà di Gesù, che addirittura tocca il lebbroso per guarirlo, dimostra l’amore e la comprensione del nostro Dio che non ci lascia mai soli anche se il resto del mondo lo fa. Ma perché si parla di purificazione e non di guarigione? E perché Gesù lo manda dai sacerdoti dicendo di non dire nulla a nessuno, mentre il lebbroso disobbedisce e lo racconta a tutti? Quante domande! Tutte giuste, ma andiamo per ordine. In quel tempo, si pensava che per stare davanti a Dio bisognasse essere puri, senza macchia e senza peccati. Come abbiamo visto i lebbrosi non erano considerati tali. Quindi il desiderio più grande del lebbroso non era solo quello di guarire dalla malattia, ma era anche quello di tornare ad essere puro per poter stare con gli altri e presentarsi davanti a Dio.
Quante cose sbagliate pensavano a quel tempo! La verità è proprio il contrario di questo, vero, bambini? È solo la vicinanza a Dio che ci rende puri. E Gesù è venuto nel mondo a dimostrarlo. Per questo motivo lo manda subito dal sacerdote! Il modo con cui un lebbroso poteva tornare nella comunità era quella di presentarsi davanti al sacerdote che avrebbe verificato la sua completa guarigione. L’intenzione di Gesù, dopo averlo guarito fisicamente, era quello di guarire anche il suo cuore dalla solitudine facendo capire a lui, e a tutta la comunità, che Dio non esclude e non allontana nessuno. Quindi perché il lebbroso disobbedisce? Perché quando si incontra il Signore, cari bambini, la nostra vita cambia. E la felicità di questo incontro è così grande che non la si può contenere, ma deve essere proclamata a tutti! Solo il Signore può trasformare una persona emarginata in un evangelizzatore che, con gioia, diffonde la sua parola! Ma per operare queste meraviglie, il Signore ha bisogno che lo vogliamo e lo chiediamo. Proprio come ha fatto il lebbroso: nonostante la sua brutta situazione lui era pieno di speranza! E noi?
Doni per il cammino verso la Pasqua
Ecco per voi, cari bambini, 7 doni per il cammino verso la Pasqua: un dono per ogni giorno della settimana, da leggere nella Bibbia (seguendo il riferimento scritto accanto ad ogni dono) e da meditare con la vostra famiglia. Scoprirete, così, quanto bene ci vuole Gesù, e quante cose belle ha da dirci, per noi e per la nostra vita quotidiana. E scoprirete anche che, pur se leggiamo spesso la stessa parola di Dio, ogni volta sarà come leggerla per la prima volta perché il Signore ha da dirci sempre cose nuove; Lui, infatti, fa nuove tutte le cose!
ARRIVA LA QUARESIMA
Cari bambini, dopo il Carnevale, ecco che si avvicina un momento molto importante per noi cristiani: il tempo della Quaresima. La Quaresima è il periodo di preparazione alla Pasqua, la festività cristiana più importante che celebra la Risurrezione di Gesù. Inizia con il mercoledì delle Ceneri (quest’anno il 17 febbraio), dura 40 giorni ed è per questo che si chiama così: il 40 è un numero che si trova spesso nella Bibbia e ricorda gli anni trascorsi dagli ebrei nel deserto; i giorni che Mosè ha trascorso sul monte Sinai, quando il Signore gli ha consegnato i 10 comandamenti; il tempo che Noè ha vissuto sull’arca durante il diluvio universale; e, soprattutto, i giorni che Gesù ha passato nel deserto, digiunando e vincendo le sue tentazioni prima dell’inizio della sua predicazione. Gesù è il Figlio di Dio, ma nonostante questo, nel deserto, ha rinunciato a tutto (anche al cibo) per poter pregare meglio il Padre e ricevere la forza di affrontare la sua missione di salvezza per noi. Sul suo esempio, noi cristiani usiamo questo tempo per avvicinarci ancora di più a Dio Padre e a Gesù e per capire l’importanza della morte e Risurrezione di Gesù nella Pasqua. Come un’amicizia cresce confidandosi a vicenda e chiedendosi scusa quando si litiga, così anche la conoscenza con il Signore si rafforza tanto quanto stiamo con Lui e gli parliamo di noi, delle nostre cose belle, ma anche dei nostri errori, pentendoci quando serve. Per questo rinunciare a qualche cosa che ci piace, per fargli compagnia o per aiutare chi ha più bisogno, è come un regalo fatto al Signore che, sicuramente, ci ripagherà con la sua grande amicizia e il suo grande amore!
Bene, allora: si parte? Inizieremo, appunto, mercoledì 17 detto delle Ceneri perché, in quel giorno, durante la Messa, il sacerdote farà il segno della croce sulla fronte dei fedeli usando un po’ di cenere per ricordarci che siamo creature di Dio, nate dalla polvere e amati come suoi figli. Questo gesto è l’inizio del periodo di penitenza: da questo particolare giorno, per tutta la Quaresima e fino alla fine della Settimana Santa (che termina col Sabato Santo), siamo tutti invitati a fare delle rinunce nel cibo, oltre ai tanti piccoli impegni quotidiani che offriremo a Gesù: possiamo rinunciare ai dolci e al desiderare giochi nuovi, e possiamo anche darci da fare di più a casa, a scuola, all’oratorio e con gli amici; il venerdì non si mangerà la carne. La Quaresima è per tutti, grandi e piccoli, perché il Signore vuole vicino ognuno di noi per esserci sempre più amico e farci capire il grande amore che ha per noi! Quindi, non perdiamo questa bellissima occasione di stare con Lui e, magari, di invitare chi ancora non Lo conosce a fare altrettanto! Buona Quaresima a tutti!