Le radici teologiche della creatività
Cosa c’entra la creatività con Dio?
Stefano Bucci*
Secondo articolo sul tema della creatività, questa volta l’intento è di farne emergere alcune radici bibliche e teologiche. Se biblisti e teologi hanno scritto molto sulla creazione, ben poco si ha sulla creatività. È possibile affermare che la creatività affondi le sue radici in Dio? Esiste una creatività divina?
Pur essendo in molti a riconoscere il radicamento dell’idea di creatività nel contesto biblico della creazione, si deve riconoscere che il termine “creatività” non è presente nella Bibbia. L’idea di un Dio creatore è data come per scontata nella cultura veterotestamentaria. Allora: è possibile affermare che la creatività affondi le sue radici in Dio? Esiste una creatività divina?
LA CEATIVITA’ NELLA BIBBIA…
Nella Scrittura si possono cogliere tre significati diversi dell’atto creativo:
L’AZIONE DIVINA. In primo luogo ‘creare’ corrisponde ad un’azione divina, esclusiva di Dio, che pone in essere dal nulla ciò che ancora non esisteva o trasforma qualcosa di esistente. Di solito il verbo ebraico utilizzato per esprimere questa azione creatrice è “bara’”, che viene tradotto nella versione greca con “ktìzo” e più raramente con “poiéo”. Si potrebbe parlare qui di un processo creativo che viene messo in atto da Dio e partecipato di riflesso all’uomo;
IL CREATO. In secondo luogo si scorge un senso ‘passivo’ dell’atto creatore: è il ‘creato’, che corrisponde a tutto ciò che esiste come effetto della creazione. In questo caso si può pensare alla creazione come un prodotto di un’azione creativa che dà origine ad un ambiente vitale del quale l’uomo si trova ad essere custode e coltivatore;
IL LEGAME. Una terza accezione della Scrittura dice la relazione tra il creato, le creature e il Creatore. È l’aspetto della relazione ad essere enfatizzato. In questo senso, Dio non solo ha creato il mondo, bensì lo crea. Esiste un legame che tiene insieme il tutto della creazione che in alcuni passaggi assume un carattere, per così dire, “personale”. È quest’ultimo significato a definire ciò che si intende con il termine ‘creatività divina’. Essa concretizza questa relazione tra il creato, le creature e il Creatore.
… E NELLA TEOLOGIA
Dal punto di vista teologico non esistono molti studi sulla creatività. Esiste una cospicua letteratura sul tema della creazione, ma poco sulla creatività. Da notare sono un paio di testi del teologo Gordon D. Kaufman, docente emerito presso la Harvard Divinity School sulla prospettiva veterotestamentaria e neotestamentaria della creatività divina. D’altra parte se si considera la creatività divina come quel legame che sussiste tra creato, creature e Creatore è possibile accostare questo concetto a ciascuna delle tre persone divine: il Padre con la sua creatività origina il creato; il Figlio lo redime; lo Spirito fa sussistere l’opera della creazione e la porta al suo compimento. Ovviamente questa è una semplificazione estrema, ma come non pensare alla creatività quando si contempla nella Scrittura quello Spirito che alleggia sulle acque del caos, l’opera della Sapienza, oppure la dinamica del lògos?
È possibile dunque scorgere una traccia della presenza di radici teologiche della creatività ed esiste una creatività divina che può essere partecipata alla persona. La creatività è una dinamica radicata nell’alveo della Trinità Divina alla quale la persona può partecipare rivelandola nelle sue scelte e nelle sue azioni. Essa traduce quei movimenti di carattere spirituale che sono propri dello Spirito e che è possibile recuperare abitando quella tensione positiva originaria, tra caos e cosmo.
In questa prospettiva possiamo comprendere con maggiore chiarezza la riflessione di Albert Einstein sulla creatività. “Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorgono l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie”.
Le radici teologiche della creatività sono collocate in quella tensione originaria tra caos e cosmo che rende la creatività – e in particolare la creatività divina – adeguata a trasformare ogni crisi in opportunità, secondo la dinamica della Pasqua.
*Centro Missione Emmaus