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Messaggio del Vescovo Pietro in occasione della S. Messa di Mercoledì delle Ceneri

Messaggio del Vescovo Pietro

Amministratore Apostolico di Ischia

in occasione della S. Messa di Mercoledì delle Ceneri

Mons. Pietro Lagnese ha voluto essere vicino al popolo e ai presbiteri ischitani in occasione dell’inizio della Quaresima 2021 attraverso un messaggio letto in Cattedrale dal Vicario delegato, don Agostino Iovene, mercoledì scorso. Nel messaggio il vescovo Pietro ha ricordato con affetto quando, nel primo anno della sua presenza nella Diocesi isolana, il mercoledì di inizio Quaresima coincise con la festa liturgica di San Giovan Giuseppe della Croce.

«È un regalo, questo, di San Giovan Giuseppe della Croce; è un regalo che fece a me e a voi nel giorno della sua festa liturgica. Ci aiuti lui, il Santo della Croce, ad entrare pienamente in questo tempo». Un tempo – ha continuato Mons. Lagnese nel suo messaggio – che viene immaginato da tutti come tempo di privazione e penitenza, di tristezza e lutto, mentre in realtà esso deve esser inteso come momento di grazia che si rinnova ogni anno.

Per comprendere questa realtà, padre Pietro ha offerto una mappa, una piccola guida fatta di tre punti essenziali che devono guidare il cristiano nel percorso quaresimale, affinché esso sia veramente ciò che deve essere: un percorso fruttuoso da non sciupare, una occasione di rinascita e ripresa. Il primo punto è: “Ritornate a me con tutto il cuore!” una espressione con la quale si apre la Prima Lettura della Messa delle Ceneri, tratta dal Libro di Gioele (Gl 2,12-28) con la quale il Signore ci invita a fare ritorno da lui dopo essere stati nell’esilio del peccato: «Che cos’è il peccato se non esperienza di esilio, di allontanamento da Dio, di tradimento? Se il peccato è allontanamento, adulterio, la Quaresima è occasione di ritorno alla sorgente dell’amore.» il secondo punto è: “in nostro favore” ed è tratta dalla Seconda Lettura, dalla seconda lettera di san Paolo ai Corinzi (2Cor 5,20-6,2) nella quale Paolo supplica i fratelli di “lasciarsi riconciliare con Dio” poiché Cristo, che non aveva conosciuto peccato “Dio lo fece peccato a nostro favore” una esortazione che non può lasciare davvero indifferenti, nella consapevolezza che Dio conosce bene la lotta quotidiana dell’uomo contro il peccato, ma per nostra fortuna «Dio fa il tifo per noi! agisce in nostro favore, è nostro alleato, non nostro nemico, combatte per noi e noi dobbiamo fidarci di lui».

Come fare? Ecco il terzo punto: la parola “Padre”, parola ripetuta nel brano del Vangelo di Matteo ben sei volte (Mt 6,1-6.16-18) che ci ricorda quale deve essere il nostro atteggiamento, quello di figli, divenuti tali attraverso il Battesimo. La Quaresima è dunque un tempo proficuo per tornare al Padre con fiducia, riscoprendo la bellezza della relazione con lui, attraverso la quale e godendo la quale noi saremo in grado di migliorare le nostre relazioni umane, nel segno dell’amore.

Dunque è necessario agire, fare le cose, per Dio, non per la gente, bisogna riscoprire l’amore che Dio ha per noi aldilà dei nostri limiti e dei nostri difetti, «per sperimentare che la nostra vocazione è l’amore». Dopo aver citato le Parole di Papa Francesco, che nel suo messaggio per la Quaresima ribadisce quanto questo sia un tempo di conversione e rinascita nell’amore di Dio, un tempo per rinnovare la fede attingendo all’acqua viva della speranza e dell’amore, il Vescovo Pietro si è rivolto ai presbiteri, ma anche a se stesso, esortando a vivere intensamente questo periodo «sapendo, come Paolo, che siamo stati scelti senza alcun merito nostro per essere collaboratori di Dio, suoi ambasciatori, e che Dio esorta gli altri attraverso noi» Il Vescovo ha esteso poi di nuovo il discorso a tutti i fedeli ribadendo la fedeltà del Signore nei nostri riguardi, nonostante i nostri innumerevoli tradimenti: «Accostiamoci anche noi con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia ed essere aiutati al momento opportuno – ha detto citando la lettera agli Ebrei – e ha concluso:« Accostiamoci al costato trafitto di Cristo, per prendere da lui e vivere una vita nuova. Non rendiamo vana la croce di Cristo!»

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