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Orecchie tese e cuore aperto

Orecchie tese e cuore aperto

Ciao bambini, siamo alla seconda Domenica di Quaresima e nel Vangelo dell’Evangelista Marco, del 28 febbraio, troviamo il racconto della Trasfigurazione di Gesù: “Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù.

Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «… è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. …”.

Cari bambini, tempo addietro abbiamo visto che trasfigurare significa cambiare aspetto, ed infatti Gesù era diventato tutto splendente. Per quale motivo ha voluto mostrarsi così? Vedete: in quei giorni c’erano tante discussioni tra gli Apostoli su chi fosse il migliore tra loro e tanti altri discorsi di questo tipo.

Tutto questo parlare faceva intendere che gli Apostoli non avevano capito chi fosse Gesù davvero e quale fosse la Sua missione. In pratica non lo ascoltavano. Così Gesù prese con se i più ‘testoni’ tra i Suoi discepoli e si mostrò loro per come è veramente. Non solo, cari bambini, ma mostrò loro anche il Suo regno: il paradiso. In quel momento, infatti, accanto a Gesù apparvero due tra i più importanti profeti, che erano vissuti parecchi secoli prima di Lui.

Questi profeti, Mosè ed Elia, erano vivi e parlavano con Gesù! Come era possibile? Noi sappiamo bene che è così, ma i discepoli di allora non lo avevano capito. Solo con questi segni Gesù poteva dimostrare ai suoi Apostoli che il regno dei cieli non è come quelli della terra; anche il tempo e la morte, nel paradiso, non esistono più e non importa chi sia il più bravo o il più forte perché li si è tutti uguali. In paradiso tutto è avvolto dalla luce e dall’amore del Signore ed è lì che siamo destinati a vivere per l’eternità dopo il nostro cammino sulla terra.

Il Paradiso è la meta della nostra salvezza ed è il traguardo a cui dobbiamo guardare nella nostra vita. Per aiutare a far capire questo si è addirittura mostrato Dio Padre, nascosto da una nuvola, che dice chiaramente agli Apostoli: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». Bambini, si poteva fare più di così? Tanto è vero che i discepoli si erano pure spaventati!

Ma forse serviva anche questo affinché loro capissero. E noi? Noi lo abbiamo capito davvero chi è Gesù e cosa ha fatto, e continua a fare per noi e per la nostra salvezza? Dopo questi giorni di silenzio non sarebbe bello cominciare ad ascoltare cosa il Signore ci dice attraverso i suoi Vangeli? Bastano poche frasi alla volta e, piano piano, si comincerà a capire il messaggio personale del Signore. Personale? Si perché Dio ha qualcosa di diverso da dire ad ognuno di noi.

Quindi, bambini, diamoci da fare! Orecchie tese e cuore aperto a un amore senza fine: quello di Gesù!


II Domenica di Quaresima – #ascoltaevedrai

 

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