Come un seme
Rubrica a cura di Oriana Danieli. A questo numero ha collaborato Katia Gambaro.
Ciao bambini, la quinta domenica di Quaresima, 21 marzo, è anche il secondo giorno di Primavera! Lo sapevate? Sì, perché quest’anno l’equinozio di primavera cade il 20 marzo. In questa colorata e mite stagione il sole è più caldo e le giornate sempre più lunghe, ma soprattutto possiamo ammirare il risveglio della natura!
L’erba verde delle nostre belle colline, le piante che crescono alte, e i tantissimi e coloratissimi fiori profumati sulla nostra bella isola! Ma queste meraviglie da dove vengono? Dobbiamo ringraziare i semi che, morendo sotto terra, si trasformano in tutto questo. Quanta meraviglia in un piccolissimo seme! Perché vi diciamo questo? Perché nel Vangelo di Giovanni c’è una frase che dice Gesù, ed è questa: “Se il chicco di grano caduto in terra non muore rimane solo, se invece muore produce molto frutto…” . E’ così vera!
Se i semi non dessero la propria vita non potrebbero germogliare, diventando pianta o frutto o spiga per noi! Rimarrebbero soli nel terreno e la loro vita non avrebbe senso. Poi Gesù continua, dicendo: “Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.” Attenzione, bambini! Con questa frase Gesù non vuole dire che dobbiamo morire fisicamente! Lui vuole dire che, come il seme, dobbiamo avere il coraggio di donare tutto a Lui con amore: il nostro tempo, le nostre capacità, i nostri successi o insuccessi, i nostri sacrifici, i nostri desideri, tutto! E cosa bisogna fare per donare tutto a Lui con amore? Far morire il nostro egoismo.
Ad esempio, se siamo sempre preoccupati di noi stessi, dei nostri problemi, se siamo scontrosi, allora siamo come il seme che rimane solo sotto terra e che non germoglia per paura di donarsi. Se invece viviamo la nostra vita con disponibilità, con servizio, con amore per gli altri, allora non ci sarà fine ai frutti che sapremo dare. Non è una cosa facile: comporta dei sacrifici, delle rinunce, comporta impegno! A volte vi potrebbe sembrare di “perdere” la vostra vita, ma in realtà è l’unico modo per vivere con gioia e “guadagnare” la vita eterna!
Gesù è stato il primo a farlo per darci l’esempio: Lui stesso si paragona ad un chicco di grano, ad una cosa piccolissima! Lui non è venuto in terra per rimanere solo, ma per portare molto frutto. Anche Gesù è caduto in terra nella sua passione e morte, ma poi, con la sua Risurrezione, ha portato frutti grandissimi: la salvezza per tutti gli uomini! Gesù ha vissuto sempre amando gli uomini più di sé stesso. La croce è il momento in cui il suo amore raggiunge il punto più alto.
Anche Lui di fronte al dolore ha paura, come ognuno di noi, ma non scappa. Gesù si affida all’amore di Dio Padre che dona gloria. Ed il Padre dal cielo, dice: “L’ho glorificato e lo glorificherò”. Gesù spiega alla gente che quella voce è venuta per noi e non per sé stesso. E questa voce la troviamo nascosta nel Vangelo e dice a tutti, anche a voi bambini, che non bisogna avere paura di donarsi agli altri e che non serve rimandare al domani, perché è oggi che dobbiamo capire il segreto del chicco di grano che dona la vita per dare frutto! Allora bambini, coraggio! Doniamoci con gioia nella certezza che Dio, attraverso tutti noi, compresi voi “piccoli”, compie “grandi cose”!
V Domenica di Quaresima
Carissimi bambini, eccoci giunti alla quinta tappa del nostro cammino quaresimale che stiamo intraprendendo verso la Santa Pasqua, connessi sempre con la Buona Notizia. La carità fraterna, intesa come dono di sé, aiuta ad aprirsi agli altri e a tracciare la strada per il paradiso già su questa terra.
Nel brano del Vangelo di questa domenica, Gesù anticipa che è giunta per lui l’ora della Croce. L’ora più buia della storia, ma anche la sorgente della salvezza per quanti credono in Lui. Ognuno di noi può diventare “chicco di grano” e arrivare a portare molto frutto.
Se non lo facciamo, rischiamo di privare di un pezzetto di felicità noi stessi e le persone che ci sono accanto. Accogliamo dunque l’invito: SPENDITI PER GLI ALTRI! Signore, tu che, diventato uomo, hai conosciuto i bisogni umani e non hai mai dimenticato gli ultimi e gli emarginati, insegnaci a prenderci cura dei fratelli in difficoltà.
Tu che come un chicco di grano hai affrontato la morte per donare vita nuova, aiutaci a non dimenticare che alla tavola del mondo tanti bambini come noi hanno il piatto vuoto. Donaci la forza di rinunciare a possedere più di quanto ci occorre, e la costanza nel coltivare la relazione con Te e con i fratelli da cui possono nascere frutti di gioia senza prezzo.
Amen.