“Io ho passione
Passione per la trepidante attesa che mi porta ogni anno a questo giorno.
Passione per le indescrivibili emozioni ogni volta sempre più forti.
Passione per rivivere la storia delle storie.
Passione per veder trasformare, sotto i miei occhi, la mia Forio nella Gerusalemme di un tempo.
Passione per condividere tutto questo con i miei amici, oltre a tanta fatica e voglia di fare”.
Questo è ciò che prova chi, come me, la seguiva con gli occhi di un bambino sulle spalle del padre e oggi assiste e contribuisce alla sua crescita giorno dopo giorno.
Un appuntamento fisso, quello che Forio attende per un anno intero: è la Passione di Cristo, nata nel 1982 da un’idea del compianto Gianluigi Verde e giunta nel 2019 alla sua trentunesima edizione – prima di interrompersi a causa dell’emergenza COVID – messa in scena dall’Associazione Actus Tragicus ogni Venerdì Santo, quello che precede la Santa Pasqua.
Duecento i figuranti, un percorso sempre più ampio teso a sfruttare al meglio gli spazi più suggestivi del centro storico, mesi di programmazione, montaggio/smontaggio e prove, incalcolabile la passione di un gruppo di instancabili ragazzi che passano giornate intere a preparare quello che è ormai l’evento dell’anno a Forio.
Nel corso delle varie edizioni alcune personalità che sono entrate a far parte della storia di Forio hanno vestito – e vestono ancora – i panni dei figuranti e dei personaggi principali: Franco “Gesù”, Franchino “Disturbo”, “Pirolino”, Giovanni Barra, Giacomino Calise e molti altri.
Molti importanti registi della nostra isola si sono inoltre avvicendati nella regia dell’evento: dai compianti Gennaro Zivelli e l’artista Gianluigi Verde, a Salvatore Ronga, Leonardo Bilardi, Corrado Visone e Valerio Buono.
In una sera Forio si trasforma nella Gerusalemme di tanto tempo fa, quando tutto ha avuto inizio. Gesù cammina sulla spiaggia della Marina per incontrare i suoi Discepoli, viene battezzato con le acque del porto invece del fiume Giordano, viene tentato dal Diavolo sul Molo Borbonico che per l’occasione diventa il deserto di Galilea, resuscita il suo amico Lazzaro, percorre i vicoli saraceni per essere accolto dalla sua gente, consola le Pie Donne vicino ai giardinetti, è aiutato dal Cireneo a Piazza Municipio, raggiunge il suo Calvario, muore sulla croce e viene deposto in uno scenario da fare invidia a chiunque: il piazzale e la chiesa del Soccorso. I palazzi storici di Forio si trasformano nel pretorio di Pilato (l’antico tribunale) nella corte di Erode (Palazzo del pittore Bolivar) nel Grande Tempio (Palazzo Pezzillo, famiglia protagonista dei moti del ‘48 di Napoli). La chiesa dei pescatori San Gaetano diventa scenario del toccante incontro tra la Madre e il Figlio, il Convento di San Francesco il luogo dove Giuda si impicca.
Passo dopo passo prendono vita gli ultimi momenti della vita dell’uomo che ha cambiato la storia del mondo, all’interno di uno scenario magico e solo quando la Madonna piangerà Suo figlio deposto nel sepolcro, “tutto sarà compiuto”.
Un’emozione unica che vale la pena di aspettare ancora per riviverla.
Perché l’appuntamento per la Passione di Cristo è per il Venerdì Santo del 2022.
In compenso, quest’anno l’associazione Actus Tragicus organizzerà una mostra dal titolo “I segni della Passione” – il video di presentazione realizzato da Luca Ricci è già virale sui social – che avrà luogo da venerdì 26 marzo a martedì 6 aprile e si svilupperà in alcuni punti del centro di Forio.
Per non far mancare, in questo momento difficile, le emozioni della Passione.
Una Passione talmente forte, che aspetteremo tutti ancora un anno con l’animo pieno di fiducia e di speranza.
Perché la Passione ti fa passare ogni paura, anche per un virus.
“Quando i miei piedi non calpestano la sabbia
Io prendo la croce
Quando le mie mani non spezzano il pane con i miei Apostoli
Io prendo la croce
Quando le mie orecchie non odono le accuse di chi vuole il mio male
Io prendo la croce
Quando la mia schiena non brucia sotto i colpi dei flagellatori
Io prendo la croce
Quando i miei occhi non incontrano lo sguardo di mia madre
Io prendo la croce
Quando non posso farmi inchiodare per redimere gli uomini
Io prendo la croce
La croce. Comunque.”
“Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20).
Fonte: di Pierpaolo Mandl – Associazione Actus Tragicus
Foto: Valentina Lucilla Di Genio, Nicola Migliaccio, Luigi Trani, Giuseppe Mazzella, Francesco di Noto Morgera, Petra Braun, Licia Punzo