Il banco del mutuo soccorso
Viene in mente il nome del gruppo musicale rock progressivo famoso negli anni ’70 e ’80 nel raccontare questa storia bella di carità e solidarietà che vede protagonista un parroco – don Pasquale Mattera – e la sua comunità, S. Angelo e Succhivo, un parroco che ha colto l’occasione della raccolta organizzata per il 13 e 14 marzo scorso a favore della Caritas diocesana per educare il suo gregge alla solidarietà e al “reciproco soccorso”.
Raggiunto telefonicamente, don Pasquale ci ha raccontato, non senza qualche esitazione poiché non ama farsi pubblicità, come sono giunti a consegnare il 23 marzo scorso una cospicua donazione di alimenti alla Caritas diocesana presso il Centro Papa Francesco.
Don Pasquale ha raccontato come il fine settimana del 13-14 marzo le cose non siano andate molto bene, ma lui ha avuto l’dea di non fermarsi, poiché “la carità non si ferma” e se una strada si interrompe è necessario trovare vie alternative.
Ecco quindi che ha pensato e ha proposto alla sua comunità, appunto, di non fermarsi e di proseguire la raccolta spontaneamente per tutta la settimana successiva a domenica 14. La risposta è stata generosa e sollecita e ha consentito di raggiungere un ottimo ‘raccolto’, come è possibile constatare anche consultando il profilo Facebook della Caritas isolana.
Ciò che però conta veramente – ci ha precisato don Pasquale – non è tanto il risultato concreto, apprezzabile, ma il messaggio di solidarietà che attraverso questa operazione è stato filtrato alla comunità.
La raccolta infatti non è andata a favore delle persone indigenti della stessa comunità (può infatti capitare che una comunità non abbia persone indigenti al suo interno), ma a favore della Caritas diocesana, che tanto si spende tutto l’anno per tutti coloro che hanno necessità, non solo di generi alimentari.
È nello stile della Quaresima coltivare non solo la dimensione spirituale e il rapporto con Dio attraverso la preghiera, l’adorazione, le giornate eucaristiche, le Quarantore, ma anche avere nello stesso tempo un pensiero per gli altri e coltivare la carità verso i bisognosi.
Ma soprattutto è importante la collaborazione con la Caritas diocesana. Le Caritas parrocchiali devono collaborare con quella diocesana e quindi questo è lo scopo, essere solidali con i bisognosi, ma anche con chi si spende per i bisognosi e questo è il caso della Caritas isolana con tutti i suoi operatori.
Don Pasquale ha espresso la sua soddisfazione per la buona riuscita dell’iniziativa, poiché è riuscita a far comprendere che nessuno è isolato e nessuno può pensare solo a se stesso e al proprio orticello. È necessario mettere in campo azioni di mutuo soccorso, educando ed educandosi alla reciprocità.
di Anna Di Meglio