“Alza, o Testaccio, il capo. Mira d’intorno intorno e infine questo giorno, San Giorgio ci salvò”.
Lo scorso anno, a causa della pandemia e delle restrizioni, il famoso inno a San Giorgio è risuonato dagli altoparlanti della Parrocchia di San Giorgio Martire per le strade del paese.
Quest’anno, il 23 aprile, nonostante la pandemia non sia ancora stata sconfitta, tutta la comunità di Testaccio si è riunita (nel rispetto delle norme) e nella Parrocchia è riecheggiato l’inno cantato con emozione e devozione, perché è la Sua festa. La festa del nostro Santo patrono.
È stata una grande gioia avere tra di noi il nostro caro Vescovo padre Pietro, che ha amministrato il sacramento della Confermazione alla giovane Miriam.
Le parole che il Vescovo ci ha rivolto nell’omelia sono state preziose e confortanti. Soprattutto spronavano a interrogarci sul nostro percorso di fede e a chiederci: “Chi è Gesù per me?” “Lo riconosco nella mia vita?” “Lo scelgo, così come lo ha scelto San Giorgio?” «L’altro che incontriamo in parrocchia, per strada, al supermercato, sul posto di lavoro è Gesù!» ha sottolineato il Vescovo con decisione. San Giorgio attraverso lo Spirito Santo ha fatto proprio questo nella sua vita: ha riconosciuto Gesù nell’altro, affrontando il martirio.
L’augurio di Mons. Lagnese per la comunità tutta, e in particolar modo per Miriam, è stato quello di lasciarci inondare dallo Spirito Santo per riconoscerLo sempre e ovunque.
Ho proseguito poi invitando ciascuno dei presenti a chiedere, per intercessione di San Giorgio, una rinnovata adesione a Cristo, la grazia di ricominciare ad essere cristiani, l’aiuto per sconfiggere il drago dei nostri giorni: lo scoraggiamento che viene dalla mancanza di fede, dal credere che possiamo fare a meno di Dio.
Non dobbiamo mai dimenticare che siamo preziosi agli occhi di Dio, e questo, San Giorgio lo aveva capito bene.
Parole che conserveremo nel cuore e ci accompagneranno nel nostro cammino, con il ricordo indelebile che il Vescovo Pietro lascia nella nostra comunità.
Grazie Padre Pietro, la comunità di Testaccio la ringrazia e, così come don Carlo le ha detto, le assicuriamo la nostra preghiera per la continuazione di un santo operato.
di Marianna Bruno