Login

Lost your password?
Don't have an account? Sign Up

L’esempio di suor Mainetti e l’indottrinamento satanico in atto

L’opinione di un esorcista sull’assassinio della suora beatificata il 6 giugno scorso

Il 6 giugno del 2000, dopo averla attirata con un inganno in un luogo isolato, le ragazze l’assalirono con dei sassi, poi la trascinarono ferita in un punto più appartato dove ciascuna di loro le inflisse sei coltellate. Per rievocare il numero 666 della bestia satanica del libro dell’Apocalisse, avevano infatti stabilito che il rituale di offerta della religiosa al diavolo dovesse essere caratterizzato dal numero dei fendenti. Suor Maria Laura morì invocando per loro il perdono di Dio. Le tre ragazze, una volta scontata la pena, si sono sposate, hanno avuto figli, lavorano. Il perdono della suora morente fu anche il punto di ripartenza per la loro vita.

La beatificazione di suor Maria Laura Mainetti deve farci riflettere seriamente sull’esito drammatico al quale può condurre non solo il vuoto di valori e la noia che caratterizzano la vita di tanti giovani, ma anche quel bombardamento mediatico scellerato cui sono sottoposti. Un ritmo incessante che si prefigge di suscitare in loro il fascino della trasgressione: dalle “sfide” (challenge) estreme, alla continua ricerca di proposte fuori dall’ordinario e oltre ogni limite, nelle quali rientra anche il culto al demonio con aberranti rituali di vario genere che promettono non solo emozioni intense, ma l’appropriazione della sua forza malefica, dei suoi poteri (come se fossero poteri divini e non lo sono), delle sue prestazioni esoteriche. Un numero crescente di giovani, e non solo, soggiogati da questo martellamento mediatico si ritrovano ad intraprendere dei sentieri che si rivelano vere e proprie trappole che li conducono allo smarrimento e li inducono alla blasfemia, alla bestemmia, al vandalismo, alla violenza, all’omicidio, al suicidio. In questo, l’occultismo esoterico e il satanismo tendono a diventare vere e proprie corsie preferenziali, e la comunicazione mediatica, unita al marketing, costituisce uno dei canali privilegiati per la diffusione di simili percorsi.

Stiamo infatti assistendo, sempre più ignari, a una vera e propria escalation di insistenti messaggi esoterici e satanici. Romanzi, musica, videogiochi, moda, film, telefilm, pubblicità, mettono in moto un giro d’affari a livello planetario in cui il demoniaco viene presentato in chiave positiva: affascinante, accattivante, permissivo. Un aspetto che attrae con forza le giovani generazioni, senza preoccuparsi degli esiti educativi devastanti.

Se a ciò si aggiunge una società fondata sempre più sull’avere tutto e subito, l’esoterismo che sfocia nel satanismo risulta essere la risposta più allettante per il potere, il successo, il denaro, il sesso. In questa prospettiva i valori della fede, della morale, la stessa Rivelazione cristiana, non solo non hanno più spazio, ma vengono rifiutati e combattuti con sempre più preoccupante disprezzo e odio. Attraverso il web i ragazzi familiarizzano con sette e movimenti distruttivi.

Basta dare uno sguardo su Facebook per vedere una infinità di “pagine” e di “gruppi chiusi” relativi a questi temi. Molte altre pagine sono presenti anche su Instagram. Se si prova a scrivere satanismo, esoterismo o sinonimi, ecco che si entra in un istante in quel mondo tenebroso che promuove e diffonde il vero e terribile oscurantismo che minaccia l’umanità e in particolare la vita dei giovani, con tutta una serie di immagini finalizzate a sedurre i visitatori e portarli a condividere queste realtà, convincendoli a liberarsi da quelli che vengono presentati come pregiudizi culturali, ideologici e religiosi.

Un vero e proprio indottrinamento esoterico e satanico in atto, troppo sottovalutato. Come contrastare questo potere?
Anzitutto ritornando con forza a distinguere chiaramente ciò che è moralmente corretto da ciò che non lo è: una mancanza che ha generato progressivamente un misconoscimento dei confini tra il bene e il male, generando un sovvertimento di quei valori che sono a fondamento della stessa dignità umana. È necessario denunciare tutte quelle proposte del demoniaco presentato come una realtà positiva.

Ancora: mettere in atto un annuncio integrale della fede, affascinante, credibile e senza compromessi, accompagnato da robuste proposte educative ed informative sui rischi e i pericoli di una vera e propria cultura della morte, spesso ammantata dalle maschere di una falsa vitalità e felicità.

Infine, pregare per i nostri giovani perché accolgano le ispirazioni del bene che Dio sempre cerca di comunicare ai loro cuori e respingano le falsità che il “padre della menzogna” (cfr. Gv 8,44) diffonde nella società attraverso i suoi cultori.

Quest’ultimi infatti presentano i comandi di Dio e l’ubbidienza a Lui come una mortificazione, una minaccia alla propria libertà, realizzazione e felicità. In realtà, è esattamente il contrario: è Satana che minaccia la libertà, la felicità, la realizzazione personale e l’eterna salvezza di ogni uomo, come anche la pace tra i popoli e le nazioni e il vero progresso dell’umanità. L’adesione incondizionata a Dio e l’obbedienza a Lui ci rendono veramente liberi, perché in Dio è la nostra pace, la nostra gioia, l’autentica e duratura felicità a cui anela il nostro cuore, la realizzazione piena della nostra esistenza in questa vita terrena e nell’eternità.

Fonte: Francesco Bamonte (presidente dell’Associazione internazionale esorcisti) – Sir

Condividi su:

Facebook
WhatsApp
Email
Stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*
*

su Kaire

Articoli correlati

Purtroppo…

È un uomo alto e magro, Nasri palestinese cristiano, che arriva a noi da quel “Campo dei Pastori” dove per primo è risuonato l’annuncio della nascita del Salvatore: “Non temete,

Chiave di lettura dell’intero pontificato

Intervista al sottosegretario del Dicastero per la cultura e l’educazione Padre Spadaro, pensa anche lei che l’enciclica Dilexit nos sia un documento chiave del pontificato e una chiave di lettura di tutto