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Corresponsabili nella vita della chiesa. Avanti insieme.

Primo incontro del Vescovo con il Consiglio Pastorale Diocesano

Il sorriso e la vena umoristica del nostro nuovo vescovo parlano di grande apertura, ci fanno sperare in un dialogo ed una collaborazione fruttuosi.

Fin da subito infatti il clima creato da mons. Pascarella è stato quello dell’ascolto. Un ascolto attivo, attento, attenzione sottolineata dal suo prendere appunti. Appunti che già evidenziano la prassi pastorale di un discernimento che nasce dalla base, per lavorare insieme, con più sinergia. Gli indicatori del suo programma, del suo “Camminare insieme”, il vescovo ce li illustra con semplicità: la corresponsabilità dei laici nella vita della Chiesa, il ruolo della donna, la ministerialità matrimoniale. Padre Gennaro ha voluto sottolineare anche il fatto che la sua visione pastorale è volta ad unire le due realtà di Ischia e Pozzuoli, dando ad ognuna la propria importanza, collaborando con spirito di carità. Camminare insieme tra le due diocesi sembra essere a questo punto un laboratorio di sinodalità.

Del resto la Chiesa non può dirsi tale se non è sinodale, ci ricorda Sua Eccellenza citando S. Giovanni Crisostomo. Sinodalità – Missionarietà – Diaconia. Dopo gli indicatori di cammino, padre Gennaro ci riporta quindi all’essenziale, al senso profondo del nostro essere Chiesa. E conclude con lo stile dell’amore, l’unico possibile per i cristiani, contenuto nel suo stesso motto: credidimus caritati.

Questo incontro con il CPD non ha fatto altro che confermare quanto già si era percepito ascoltando per la prima volta il nostro nuovo pastore durante l’intervista a Nuvola Tv. Questa figura così autorevole suscita immediata simpatia e persino tenerezza, entrambe ispirate dalla dolcezza nell’esporre concetti e contenuti densi, con pacatezza e semplicità, senza alcun distacco,  bensì con un linguaggio comprensibile a tutti. Evitando lunghi discorsi ha centrato direttamente i temi che a lui più stanno a cuore, mettendo Gesù al centro della Chiesa, senza il quale tutto crolla e perde senso. Più volte ha richiamato, ovviamente, il magistero di Papa Francesco, i documenti, Evangelii Gaudium in particolare, sottolineando l’importanza del ruolo dei laici per l’evangelizzazione affiancati dal sacerdote, ognuno rispettando i propri ruoli, senza cadere nel clericalismo, come più volte sostenuto, appunto, da Papa Francesco. La corresponsabilità dei laici, ciò che direttamente interroga ed interpella la CDAL, racchiude diversi significati: in primis il coraggio e la perseveranza di sperimentare l’unità all’interno della chiesa, poi essere soggetti attivi e concreti nella comunità, infine, soprattutto nelle occasioni di comunione, avere la capacità di mettersi sempre in discussione per non rimanere statici. Ciò ci permette anche, tra le altre cose, di conoscerci come persone, prima che come realtà. Solo conoscendoci possiamo realmente amarci, possiamo essere realmente uniti per testimoniare la stessa fede.

A cura della rappresentanza della Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali nel CPD

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