“Abbiamo sempre bisogno di venire liberati, perché solo una Chiesa libera è una Chiesa credibile”. Lo ha detto Papa Francesco nell’omelia per la solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo, dopo la benedizione dei palli.
“Pietro e Paolo ci consegnano l’immagine di una Chiesa affidata alle nostre mani, ma condotta dal Signore con fedeltà e tenerezza – è Lui che conduce la Chiesa -; di una Chiesa debole, ma forte della presenza di Dio; l’immagine di una Chiesa liberata che può offrire al mondo quella liberazione che da solo non può darsi: la liberazione dal peccato, dalla morte, dalla rassegnazione, dal senso dell’ingiustizia, dalla perdita della speranza che abbruttisce la vita delle donne e degli uomini del nostro tempo”.
“Quante catene vanno spezzate e quante porte sbarrate devono essere aperte!”, ha esclamato il Santo Padre: “Noi possiamo essere collaboratori di questa liberazione, ma solo se per primi ci lasciamo liberare dalla novità di Gesù e camminiamo nella libertà dello Spirito Santo”. Infine un pensiero alla delegazione del Patriarcato Ecumenico inviata da Bartolomeo: “La vostra gradita presenza è un prezioso segno di unità nel cammino di liberazione dalle distanze che scandalosamente dividono i credenti in Cristo”.