Carissimi fratelli e sorelle,
la Pace del Signore Risorto!
Nel momento in cui viene resa nota la scelta di Papa Francesco di inviarmi a voi come Vescovo ausiliare, desidero raggiungervi tutti con un saluto fraterno e affettuoso.
Ho accolto con fiducia e molto stupore la chiamata all’episcopato, consapevole dei limiti che accompagnano il mio cammino e che mi fanno sentire così piccolo di fronte alla missione che mi attende.
Sono figlio di una Chiesa che, per una pia tradizione, fa risalire le sue radici alla predicazione di Paolo nel viaggio che da Pozzuoli lo conduceva a Roma. Mi piace pensare che ad entrambe le nostre comunità l’Apostolo voglia ripetere ancora: «sono io che vi ho generato in Cristo Gesù mediante il Vangelo» (1Cor 4,15). Oggi mi viene chiesto di dare il mio contributo perché il cammino del Vangelo, con la sua forza di libertà, prosegua e possa raggiungere tutti gli uomini e le donne che vivono in terra flegrea. Farò tesoro della grande ricchezza di esperienze vissute in questi anni nelle comunità
parrocchiali, nei movimenti e nelle associazioni ecclesiali, nella partecipazione alla vita della cara diocesi di Aversa, che si è fatta più intesa in questi anni grazie alla fiducia e al coinvolgimento del carissimo Vescovo Angelo. Mi sarà di incoraggiamento e di esempio la testimonianza di tanti confratelli presbiteri che ho visto spendersi per il Vangelo, in modo spesso silenzioso e nascosto.
Nella preghiera di questi giorni ho colto una chiamata particolare nel servizio che mi è affidato. Mi viene chiesto, infatti, di vivere il mio ministero episcopale come “ausiliare”, di essere cioè di “aiuto” al nostro Vescovo Gennaro, chiamato recentemente ad ampliare ulteriormente la generosità feconda del suo servizio, assumendo anche la cura pastorale della Chiesa di Ischia, a cui va ugualmente in questo momento il mio saluto fraterno. Credo che questo mio ministero possa rappresentare un’occasione preziosa per tutta la nostra Chiesa diocesana nel riscoprire la sua vocazione ad essere luogo dell’aiuto vicendevole, accogliendo ancora l’invito dell’Apostolo: «portate i pesi gli uni degli altri» (Gal 6,2). Sì,
siamo chiamati a sostenerci a vicenda nella nostra fatica di vivere e, talvolta, di credere. D’ora in poi, con molta semplicità e sincero entusiasmo, desidero mettere tutte le mie energie al servizio della crescita nella comunione delle diverse componenti della Chiesa puteolana: presbiteri, diaconi, religiose e religiosi, fedeli laici. Mi sarà di guida in questo cammino la comunione di intenti e la condivisione della passione apostolica con il Vescovo Gennaro, che ringrazio di cuore per l’accoglienza gioiosa e fraterna che mi ha riservato.
Nei prossimi mesi avremo modo di conoscerci, di incrociare i nostri sguardi e di condividere ansie e speranze per la nostra Chiesa e questi nostri territori, benedetti da così tanti doni, ma anche segnati da non poche fatiche.
Mentre esprimo ancora la gratitudine a papa Francesco, che si è fatto strumento per la chiamata del Signore, con voi rinnovo il mio affidamento alla materna protezione della Beata Vergine Maria, che anche in questo momento invoco con il titolo a me caro di Casaluce, una devozione di cui la storia ha lasciato una piccola traccia anche nella diocesi di Pozzuoli.
L’intercessione dell’Apostolo delle Genti, la cui memoria condivisa è vincolo di comunione tra le Chiese di Aversa e Pozzuoli, la compagnia dei santi patroni Gennaro e Procolo e degli altri martiri e santi puteolani, ci incoraggi ad accogliere la “novità” di Dio per intraprendere con fiducia questo tratto di cammino che si apre dinanzi a noi.
Aversa, 3 luglio 2021
Festa di San Tommaso Apostolo
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