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Il Tricolore Italiano e l’Inno di Mameli

italia vince europei

Cari bambini, avrete saputo che la Nazionale di Calcio Italiana ha vinto gli Europei 2020 appena giocati!! Evviva!! Bravi Azzurri!!! Che grande gioia e soddisfazione! Avete seguito le partite e la finale? Se sì, avrete certamente sentito cantare gli inni delle squadre in gioco, prima dell’inizio delle partite, compreso il nostro, e avrete visto sventolare le bandiere delle varie nazioni, compresa la nostra.

Ma vi siete mai chiesti quali sono le origini della nostra bandiera (il tricolore italiano) e dell’inno d’Italia? Come e quando sono nati? Scopriamolo insieme: la bandiera italiana verde, bianca e rossa (formata da tre colori, da cui la parola tricolore, e dove il rosso “sventola sempre”) è una variante della bandiera della rivoluzione francese (avvenuta, quindi, in Francia). Con la presa della Bastiglia, nel 1789, i rivoluzionari scelsero il blu, il bianco e il rosso per la loro bandiera: blu e rosso erano i colori di Parigi, la capitale della Francia; il bianco rappresentava il colore della famiglia reale dei Borboni: un antico casato reale che arrivò anche nella nostra regione, quando esisteva il Regno di Napoli, che fu dai Borboni conquistato come il Regno di Sicilia.

Nel nostro tricolore italiano, invece, oltre al bianco e al rosso, al posto del blu c’è il verde che rappresenta la natura, l’uguaglianza e la libertà. Il verde, inoltre, indica anche i sentimenti di speranza e di fiducia in un’Italia migliore. Il biancoe il rosso comparivano già nell’antichissimo stemma comunale di Milano (croce rossa su campo bianco). Nel 1797, il tricolore divenne il vessillo dell’allora Repubblica cispadana e venne dichiarato «simbolo della Patria»; poi divenne la bandiera della Repubblica cisalpina e poi del Regno italico di Napoleone. Con la sconfitta di Napoleone, nel 1814, il tricolore fu abolito. Tuttavia, restò nella memoria degli italiani e più volte fu innalzato contro gli invasori. Nel 1848 fu adottato nel Regno di Sardegna dai Savoia, che vi inserirono il loro scudo (una croce bianca in campo rosso): con l’unità d’Italia (1861) diventò la bandiera del Regno d’Italia. In seguito alla proclamazione della Repubblica (1946) e abolizione della Monarchia, lo scudo dei Savoia fu eliminato e restò il tricolore senza stemmi come lo conosciamo oggi. Fu inserito nell’articolo 12 della nostra Carta Costituzionale (la Costituzione), e il tricolore divenne, così, ufficialmente la bandiera nazionale della Repubblica Italiana.

La storia dell’inno nazionale: la città di Genova ha dato i natali al “Canto degli Italiani”, meglio conosciuto come Inno di Mameli. Scritto nell’autunno del 1847 dallo studente e patriota ventenne genovese Goffredo Mameli, venne musicato poi a Torino dal Michele Novaro, anche lui genovese. Il 10 dicembre 1847 il tricolore fu portato in corteo per le strade di Genova per celebrare la rivolta della città contro l’Austria, e risuonò per le strade anche l’inno di Mameli. Curiosità: il poeta italiano Giosuè Carducci paragonò il tricolore a l’aprile delle valli (verde), le nevi delle alpi (bianco), le fiamme dei vulcani (rosso)”, in occasione del centenario della nascita della bandiera italiana.

I colori del tricolore hanno anche un significato religioso legato alle tre virtù teologali: il bianco rappresenta la fede, il verde la speranza e il rosso la carità. Infine: conosciamo tutti la pizza Margherita! Gli ingredienti sono: pomodoro, mozzarella e basilico e sarebbero stati scelti dal pizzaiolo Raffaele Esposito nel 1889 per rendere un omaggio tricolore alla regina Margherita.

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