Login

Lost your password?
Don't have an account? Sign Up

Amare è servire e servire è regnare

Il saluto del Vescovo Gennaro per il 25° di sacerdozio di don Pasquale Trani e don Carlo Candido

«Siamo chiamati ad essere servi, l’icona della lavanda dei piedi deve essere sempre lo specchio della nostra vita, perché esprime lo stile di vita di Gesù e ci richiama ciò a cui dobbiamo dare il primato: il servizio, che non è certo servilismo, ma è dare, come il nostro Maestro, il primato all’amore».

Queste parole, pronunciate dal Vescovo Gennaro in apertura del discorso rivolto ai sacerdoti festeggiati lunedì scorso 9 agosto presso la chiesa di San Domenico in Ischia, per i 25 anni di sacerdozio, sintetizza il messaggio che Mons. Pascarella ha voluto lasciare in occasione di una ricorrenza così speciale e importante.

È la logica del Vangelo, dove Dio, Gesù, è il servo per eccellenza. «Gesù è il capo/servo e sceglie alcuni di noi per renderli partecipi di questo essere capo e servo». Il Vescovo ha poi proseguito ricordando il pericolo che può insidiare l’operato di ogni presbitero: la tentazione di sentirsi potenti, di sentirsi autorizzati a gestire un potere, un potere tra i più pericolosi, il potere spirituale, un atteggiamento che genera un male tanto diffuso, il clericalismo.

La via da seguire è invece quella indicata da Gesù stesso in modo inequivocabile: ci insegna che il primo e più importante comandamento è “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi” e ci indica con l’esempio della sua vita che bisogna amare fino a dare la propria vita per gli altri. E questo è tanto più importante per coloro che sono chiamati ad essere “amministratori dei misteri di Dio”.

Rivolgendosi a don Carlo e a don Pasquale, il Vescovo ha ricordato loro come la vocazione, così come ricorda il brano di Geremia scelto per la celebrazione (Ger 1,4-12), non è scelta propria, ma vera chiamata di Dio, che ci conosce prima che noi nascessimo e manda i suoi ministri come fece anche con lo stesso Geremia, che si percepiva come giovane non capace e fu invece in grado di essere messaggero efficace della parola di Dio.

Venticinque anni di sacerdozio, ha continuato Mons. Pascarella, sono un tempo sufficiente per rinnovare la fiducia e rinnovare la grazia che è stata donata il giorno dell’ordinazione. Il vescovo ha poi augurato ai due presbiteri di essere sempre ascoltatori e annunciatori della parola di Dio. «Sia sempre la vostra esistenza una pro-esistenza: pane spezzato e vino versato! Siate costruttori di unità nel presbiterio, nelle vostre comunità, nel territorio con il cuore spalancato su tutti come il cuore di Gesù».

Condividi su:

Facebook
WhatsApp
Email
Stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*
*

su Kaire

Articoli correlati

Mai da soli

Omelia del Vescovo Carlo in occasione della celebrazione eucaristica del 10 luglio scorso nell’ambito del Summer Holiday dell’Unitalsi Napoli, presso l’Hotel Re Ferdinando in Ischia Porto Os 10,1-3.7-8.12; Mt 10,1-7

Da discarica abusiva ad area protetta

Come nasce un’oasi WWF Tra i vari progetti dell’associazione WWF finalizzati alla tutela dell’ambiente vi è la ricerca sul territorio italiano di aree illegali di abbandono rifiuti. Le guardie ambientali