Durante la catechesi sulla Lettera ai Galati, Papa Francesco ha ricordato l’importanza che gli ebrei davano alle leggi mosaiche e di come i primi cristiani invece avevano cercato di mettere l’amore per Cristo al di sopra di ogni norma, dando maggior importanza al comandamento dell’amore che sorpassa ogni altra norma: «Quando Paolo parla della Legge, fa riferimento normalmente alla Legge mosaica, alla Legge di Mosè, ai Dieci Comandamenti. Essa era in relazione con l’Alleanza che Dio aveva stabilito con il suo popolo, un cammino per preparare questa Alleanza.
Secondo vari testi dell’Antico Testamento, la Torah – che è il termine ebraico con cui si indica la Legge – è la raccolta di tutte quelle prescrizioni e norme che gli Israeliti devono osservare, in forza dell’Alleanza con Dio. Una sintesi efficace di cosa sia la Torah la si può trovare in questo testo del Deuteronomio che dice così: «Il Signore gioirà di nuovo per te facendoti felice, come gioiva per i tuoi padri, quando obbedirai alla voce del Signore, tuo Dio, osservando i suoi comandi e i suoi decreti, scritti in questo libro della legge, e quando ti sarai convertito al Signore, tuo Dio, con tutto il cuore e con tutta l’anima» (30,9-10).
L’osservanza della Legge garantiva al popolo i benefici dell’Alleanza e garantiva il legame particolare con Dio. Questo popolo, questa gente, queste persone, sono legati a Dio e fanno vedere questa unione con Dio nel compimento, nell’osservanza della Legge. Stringendo l’Alleanza con Israele, Dio gli aveva offerto la Torah, la Legge, perché potesse comprendere la sua volontà e vivere nella giustizia. Pensiamo che in quel tempo c’era bisogno di una Legge così, è stato un grande dono che Dio ha dato al suo popolo, perché? Perché in quel tempo c’era il paganesimo dappertutto, l’idolatria dappertutto e le condotte umane che derivano dall’idolatria e per questo il grande dono di Dio al suo popolo è la Legge per andare avanti.
Più volte, soprattutto nei libri dei profeti, si riscontra che la non osservanza dei precetti della Legge costituiva un vero tradimento all’Alleanza, provocando la reazione dell’ira di Dio. Il legame tra Alleanza e Legge era talmente stretto che le due realtà erano inseparabili. La Legge è l’espressione che una persona, un popolo è in alleanza con Dio».
In questo nostro momento storico, in cui alcune leggi umane sono oppressive e contro la dignità della persona, ritorna d’attualità il discorso che fece san Francesco d’Assisi ai governanti del suo tempo: “A tutti i podestà e consoli, magistrati e reggitori di ogni parte del mondo, e a tutti gli altri ai quali giungerà questa lettera, frate Francesco, vostro servo nel Signore Dio, piccolo e spregevole, a tutti voi augura salute e pace.
Considerate e vedete che il giorno della morte si avvicina. Vi supplico perciò, con tutta la reverenza di cui sono capace, di non dimenticare il Signore, assorbiti come siete dalle cure e preoccupazioni di questo mondo, e di non deviare dai suoi comandamenti, poiché tutti coloro che dimenticano il Signore e si allontanano dai comandamenti di lui, sono maledetti e saranno dimenticati da lui.
E quando verrà il giorno della morte, tutte quelle cose che credevano di possedere saranno loro tolte. E quanto più sapienti e potenti saranno stati in questo mondo, tanto maggiori saranno i tormenti che dovranno patire nell’inferno. Perciò io con fermezza consiglio a voi, miei signori, che, messa da parte ogni cura e preoccupazione, riceviate volentieri il santissimo corpo e sangue del Signore nostro Gesù Cristo in sua santa memoria. E siete tenuti ad attribuire al Signore tanto onore fra il popolo a voi affidato, che ogni sera si annunci, mediante un banditore o qualche altro segno, che siano rese lodi e grazie all’onnipotente Signore Iddio da tutto il popolo.
E se non farete questo, sappiate che dovrete renderne ragione a Dio davanti al Signore vostro Gesù Cristo nel giorno del giudizio. Coloro che riterranno presso di se questo scritto e lo metteranno in pratica, sappiano che saranno benedetti dal Signore Iddio” (FF 210).
Papa Francesco conclude: «Il Signore ci aiuti a camminare sulla strada dei Comandamenti, ma guardando l’amore a Cristo verso l’incontro con Cristo, sapendo che l’incontro con Gesù è più importante di tutti i Comandamenti».