Ogni anno, all’approssimarsi dell’inizio della scuola, il parroco don Giuseppe Nicolella, della parrocchia di Sant’Antonio Abate e San Domenico, mette in calendario una Messa con la benedizione degli studenti e di tutti coloro che lavorano nel mondo della scuola.
Martedì 7 settembre alle 19:30, si è riunito un numeroso gruppo di bambini e di ragazzi, avvisati dalle catechiste e accompagnati da uno o entrambi i genitori. L’omelia di don Giuseppe, che si richiamava principalmente al testo del Vangelo del giorno (Lc 6,12-19) ha chiarito il senso cristiano della partecipazione alle attività scolastiche, sia come studenti, sia come professori o operatori a qualsiasi livello: «Durante la nostra vita, sin da quando siamo più piccoli, dobbiamo impegnarci, lasciarci lavorare un poco alla volta dalla Parola di Dio, dall’azione dello Spirito, e, con la nostra buona volontà, con il nostro impegno e con la pazienza di Dio, farci santi per arrivare in Paradiso, insieme a San Pietro, a San Giacomo, a S. Antonio e a tutti gli altri santi.
Diceva San Domenico Savio “chiunque può divenire santo studiando”. Questa parola oggi ci raggiunge e noi la vogliamo portare nel cuore, chiedendo a Dio di benedire il nuovo anno che adesso comincia».
A conclusione della santa Messa, Martina Mazzella, una ragazza sedicenne della parrocchia, è stata premiata per il concorso artistico “Come vedo San Domenico”, indetto lo scorso luglio per preparare e interessare i giovanissimi alla figura del santo Predicatore, in occasione degli ottocento anni della sua morte. Ecco un breve commento della giovane vincitrice di quest’anno che ha spiegato in che modo ha voluto raffigurare il santo: “Figura principale del dipinto è San Domenico che percorre una strada, invasa dalla nebbia, che si dirada mano a mano che avanza, grazie alla Parola di Dio.
Questa è rappresentata da una fiammella nella mano destra, che lo guida. E a sua volta, egli guida i fedeli dietro di lui, piccole fiammella pervase dalla parola di Dio. Si nota, inoltre, che l’ombra del santo rappresenta un cane. Infatti, secondo la leggenda, la madre del santo sognò di partorire un cane con una fiaccola in bocca. Il cane, dunque, è San Domenico che ha il dovere di proteggere i suoi seguaci, come il cane pastore che protegge le pecore e le guida”.
La serata è continuata con la visione del film d’animazione “Happy feet 2” in clima di gioia e condivisione.
Così ci racconta Giulia, una delle catechiste che ha organizzato e vissuto questo momento: “La presenza dei bambini è sempre sinonimo di gioia. E la loro vivacità non può mai rappresentare un elemento di disturbo, anche se il luogo in cui ci si ritrova è una chiesa e il momento che si vive è la Celebrazione Eucaristica. Gesù stesso rimprovera coloro che cercano di allontanare i piccoli da Lui pensando che possano infastidire il Maestro.
Lui, al contrario, li cerca, li sceglie come modello da imitare per essere davvero suoi amici. E così, invitati da Gesù attraverso il parroco, i bimbi, alcuni con in spalla lo zainetto pronto per il nuovo anno scolastico, sono arrivati per incontrarLo e per chiedere al loro Amico speciale di essere accompagnati e sostenuti durante una nuova tappa del lungo cammino verso la conoscenza, dando serenamente l’arrivederci all’estate e alla sua spensieratezza.
Il clima è da subito apparso quello della festa e siamo certe Gesù sarà stato colmo di allegria incrociando gli sguardi dei Suoi piccoli amici che occupavano i primi banchi, quasi a sottolineare il posto d’onore che loro, allievi speciali, occupano nel Suo cuore, il Cuore di un Maestro straordinario, unico, divino”.
di Annalisa Leo
Foto di Marina Manzi