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Festa dell’Esaltazione della Santa Croce al Cretaio

Dopo un anno di sosta forzata dovuta alle restrizioni anticovid, finalmente i fedeli del Cretaio, il bosco al confine tra Barano e Casamicciola, hanno potuto festeggiare, il 14 settembre scorso, la festa dell’Esaltazione della Santa Croce presso la chiesetta dedicata al SS. Crocifisso. Eretta nel 1700, è stata poi ricostruita nel 1800 perché distrutta dal terremoto e rappresenta da sempre punto di riferimento per gli abitanti della zona che se ne prendono costantemente cura, con amore e dedizione. La costruzione architettonica è semplice e ben si armonizza con il paesaggio rupestre che la circonda. E la spettacolarità della semplice struttura sottolinea ancora di più, al suo interno, la magnificenza del Crocifisso in legno che domina sull’altare di marmo, l’unico della chiesetta.

Il Crocifisso è del XVIII secolo e, nel suo libro, D’Ascia nel 1867 racconta del mito del Cretaio e della piccola chiesetta, dove già in tempi remoti, ogni anno, vengono celebrati gli attesi venerdì della Santa Via Crucis che precedono la Pasqua, una devozione questa che è tutt’oggi radicata nella tradizione del luogo.

La festività dell’Esaltazione della Croce sottolineare la centralità del mistero della croce nella teologia cristiana. Questa festa nacque a Gerusalemme, nell’anniversario della dedicazione, avvenuta il 14 settembre 335, delle due basiliche fatte edificare da Costantino, l’una sul Golgota (ad Martyrium), l’altra presso il santo Sepolcro (Anastasis), anche a seguito del ritrovamento delle reliquie della vera croce da parte di Elena, madre dell’imperatore. Costei fece inoltre costruire a Roma, negli stessi anni, una cappella atta a contenere le reliquie della Croce, cappella che divenne poi il nucleo dell’attuale Basilica di S. Croce in Gerusalemme.

“I testimoni generano altri testimoni, perché sono donatori di vita. E così che si diffonde la fede: non con la potenza del mondo, ma con la sapienza della croce; non con le strutture, ma con la testimonianza”. Questo uno stralcio dell’omelia di Papa Francesco pronunciata durante la messa presieduta in Slovacchia nel giorno della festa dell’Esaltazione della santa Croce.

E continua “Oggi il Signore, dal silenzio vibrante della croce, chiede anche a te: ‘Vuoi essere mio testimone?’. Con Giovanni, sul Calvario, c’era la Santa Madre di Dio. Nessuno come lei ha visto aperto il libro della croce e l’ha testimoniato attraverso l’amore umile. Per sua intercessione, chiediamo la grazia di convertire lo sguardo del cuore al Crocifisso. Allora la nostra fede potrà fiorire in pienezza, allora matureranno i frutti della nostra testimonianza”.

Dopo la Via Crucis, all’esterno della chiesa del Cretaio immersa nel verde, si è svolta la SS Messa celebrata da Don Pasquale Trani, che, durate l’omelia, ha affidato tutti alla Santissima Croce, attraverso la quale molto spesso Dio ci parla.

E l’amministratore della parrocchia di Fiaiano, riprendendo le parole del Papa, ha sottolineato quanto sia necessario per un cristiano aderire con un sì incondizionato alla Croce di Cristo, senza usarla, come spesso accade, solo come amuleto, o esibendola come mero simbolo d’appartenenza.

di Annalisa Leo

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