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Ciao Bambini! Come state? Ormai la scuola è iniziata e si è già nel pieno delle lezioni! Tanto studio, quindi, ma anche tanto gioco! Si, perché immaginiamo che anche le vostre attività sportive siano riprese, non è vero? Chissà quanti di voi sono già immersi negli allenamenti, gare o partite! E quanti fanno sport di gruppo? È bello ritrovare i propri compagni ed impegnarsi insieme per un obiettivo comune: divertirsi cercando di battere l’avversario.

Ma anche in questo dobbiamo stare un poco attenti, bambini. Perché? Perché a volte la voglia di vincere può portarci a pensare che solo la nostra squadra è la migliore e può capitare che si cominci a considerare gli altri un po’ come dei nemici da battere, più che semplici partecipanti con cui giocare. Non è forse vero?

Ma è anche vero che capita un po’ a tutti e in tutte le situazioni. E’ successo anche agli Apostoli, sapete? Davvero? Certo! E a raccontarcelo è il Vangelo di Marco che leggeremo domenica 26 settembre.

Sentiamo: ”In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi. Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa”.

Come vedete cari bambini, stare assieme a Gesù e vivere ogni giorno con Lui era una grande Grazia concessa agli Apostoli e loro lo sapevano! Ma, senza accorgersene, hanno cominciato a pensare che, poiché loro erano “nella squadra del Figlio di Dio”, allora, nessun altro poteva fare ciò che era concesso soltanto a loro.

In pratica si sono convinti di essere i migliori e di “avere l’esclusiva” nel fare il bene. Ma il Signore, ancora una volta, ci insegna che i suoi pensieri non sono come i nostri e ci aiuta a capire che ciò che conta davvero è il cuore delle persone.

Il Signore è venuto nel mondo a donare la sua vita per tutti: per chi ha creduto in Lui, ma anche per chi non lo ha riconosciuto o non lo ha mai incontrato. Al Signore non importa in che squadra giochiamo, perché a volte non è colpa nostra se non abbiamo mai sentito parlare di Lui, ma quello che davvero fa la differenza, cari bambini, è il bene di cui siamo capaci. Ognuno di noi potrebbe avere una religione diversa o non credere in nulla, ma quello che ci rende uguali è che tutti siamo capaci di riconoscere il bene dal male. Non è forse vero?

Ed è questo che importa al Signore: sapere quale scelta facciamo perché, cari bambini, non può esserci un atto di amore senza che dentro non ci sia anche Gesù! Perché Lui è l’amore! E anche se non lo vediamo o non lo conosciamo, in ogni opera di bene, Lui è li. Quindi, cari bambini, ringraziamoLo per averci chiamato a stare con Lui perché è un grande dono, ma ricordiamoci che il Signore sta con noi nello stesso modo in cui sta con ogni persona del mondo perché l’amore non fa differenze.

E noi? E tu? Tu con chi stai?

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