Cari bambini, come state? Come procede la scuola? Vi state impegnando? Ma diteci un po’: siete tra quelli che hanno sempre tutto nella cartella o fate parte di quelli che spesso dimenticano il libro, le penne, il quaderno…? Beh, che facciate parte del primo o del secondo gruppo, sicuramente vi è capitato di prestare o chiedere qualcosa in prestito, vero? E quando accade, come vi comportate? Per caso dite: “Se ti aiuto cosa mi dai in cambio?”, oppure: “Se mi aiuti ti prometto che farò questa cosa…”; vi è capitato? Ma che c’entra questo col Vangelo di Marco che ascolteremo domenica 17 ottobre? C’entra eccome!
Perché tutto questo esisteva anche ai tempi di Gesù! Davvero? Certo, leggiamolo assieme: In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, (Apostoli) dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». Cari bambini, come vediamo Giacomo e Giovanni, che erano fratelli, si offrono come volontari per ‘bere il calice che Gesù avrebbe bevuto’, in cambio di due posti d’onore nell’alto dei cieli.
Ma cos’è questo calice? È un modo di dire per far capire la dura prova che avrebbe affrontato Gesù: sarebbe stata altrettanto difficile come bere un bicchiere pieno di cose amare. Noi lo sappiamo bene, ma Giacomo e Giovanni non avevano ancora capito davvero. Nonostante ciò, assicurano a Gesù che avrebbero fatto qualunque cosa pur di avere un posto vicino a Lui nel regno dei cieli. E che cosa risponde Gesù, invece? Accoglie la loro offerta, ma non può assicurar loro la ricompensa che vogliono. Perché? Perché Gesù è venuto per insegnarci ad amare Dio e ad amarci tra di noi come fratelli.
Questo grande amore è la cosa più preziosa che esiste, ma è totalmente gratis!Questo significa che se chiedessimo una ricompensa per il bene che facciamo, allora il grande valore di questo amore sparirebbe. Facciamo un esempio: le vostre famiglie vi crescono, si preoccupano di voi e vi danno tutto quello che possono con tutto l’amore possibile. Perché lo fanno? Ve lo siete mai chiesto? Certo, siete i loro bambini, ma vi è mai capitato di pensare che potrebbero chiedere una ricompensa per quello che fanno? No, vero? E perché? Perché loro vi amano. L’amore, quello vero, ha un super potere: vi fa pensare agli altri prima che a voi stessi.
Così ha fatto Gesù donando la sua vita per noi, senza chiedere nulla e, così, chiede che noi facciamo con gli altri, con tutti gli altri, senza distinzioni. Infatti, sempre nel Vangelo, Gesù dice: “chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore”. Cosa significa? Che, chi ama tanto, aiuta gli altri, e chi aiuta gli altri si mette al loro servizio gratis. L’unica cosa che vale, e che pesa davvero sulla bilancia del cielo, è l’amore che noi diamo quaggiù. Più amiamo, più il nostro valore aumenta.
Questo ci permetterà di essere accolti tra gli onori del cielo! È questa la vera ricompensa! L’unica ed eterna! Vi sembra poco? Proprio no! Quindi: buon amore a tutti!