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Beata Sandra Sabattini – Un’artista della carità

Il 24 ottobre a Rimini, nella Basilica Cattedrale di Santa Colomba, il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi ha presieduto la Messa di beatificazione di Sandra Sabattini, morta nel 1984 a soli 22 anni. Figlia spirituale di Don Oreste Benzi, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, Sandra ha dedicato la sua breve vita ad aiutare disabili e tossicodipendenti

“Ci siamo spezzate le ossa, ma quella è gente che io non abbandonerò mai”: Sandra Sabattini ha solo 13 anni quando racconta alla mamma, con queste parole, l’esperienza del servizio ai disabili, vissuta nella Comunità Papa Giovanni XXIII. Il cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, cita queste stesse parole, presiedendo, a Rimini, la Messa di beatificazione di questa giovane donna, morta a soli 22 anni, travolta da un’auto in corsa. “Amare è portare la sofferenza dell’altro”, aggiunge il porporato nell’omelia della Messa, gremita di numerose persone, in particolare giovani e anche alcune delle amiche della beata.

Il cardinale ha messo in luce anche il fatto che il “desiderio di servire i poveri” della nuova Beata non era mera beneficenza, bensì frutto dello sconfinato amore di Dio, nel cui mare “senza fondo e senza sponde”, Sandra “immergeva il suo cuore”.

“Sandra è stata un’autentica artista”, ha aggiunto il cardinale Semeraro, perché “ha appreso molto bene il linguaggio dell’amore, con i suoi colori e la sua musica”. La sua santità è stata “l’aprirsi alla condivisione con gli ultimi, il mettere al servizio di Dio tutta la sua giovane esistenza terrena, fatta di entusiasmo, semplicità e grande fede”. Prima fidanzata santa salita agli onori degli altari, la Beata Sabattini “donava a chi ne aveva bisogno l’accoglienza senza giudizio perché desiderava comunicare l’amore del Signore”. In questo senso, spiega ancora il porporato, la sua carità era “creativa e concreta”, perché “amare qualcuno è sentire di cosa ha bisogno e portare la sua pena”.

Infine, il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi ha concluso la sua omelia con i versi di una preghiera scritta dalla stessa Sandra il 7 settembre 1982, due anni prima di morire: “Signore, fa’ che ogni mia azione sia determinata dal fatto di volere il bene dei ragazzi, ogni minuto è un’occasione d’amore da prendere al volo”.

Grande l’emozione al momento del pronunciamento della formula in latino che ha proclamato Sandra beata: un applauso fragoroso, che sembrava interminabile, ha accompagnato il momento principale della cerimonia, proseguito con la processione della reliquia della nuova beata, portata all’altare dal miracolato Stefano Vitali: un capello custodito dal fidanzato di allora, Guido, in una scatolina di caramelle decorata dalla stessa Sandra. 

Fonte: Isabella Piro – Vatican News


Nadia Barra, responsabile della comunità Papa Giovanni XXIII che è presente attivamente sulla nostra isola e che, dando ospitalità a tante persone in difficoltà, offre con la sua opera una possibilità di speranza, ci racconta:

“Ho conosciuto la figura di Sandra qualche anno fa…ero in Argentina e Stefano Vitali venne a trovarci in missione. Ci raccontò che era miracolosamente guarito da un tumore incurabile e che da allora la sua vita era cambiata grazie all’intercessione di Sandra.

Ci riempie di gioia pensare che abbiamo avuto il dono di conoscere personalmente chi ha ricevuto questa grazia, un miracolo per il quale Sandra è stata di recente ufficialmente dichiarata Beata.

E immagino quanti miracoli non ufficiali avvengono ogni giorno e spessissimo non ne siamo neanche consapevoli.

Sandra era una giovane ragazza che condivideva il suo percorso con amore e dedizione con i ragazzi della comunità terapeutica e così è diventata per noi …un po’ la nostra santa, la santa a cui affidiamo in particolar modo i ragazzi della nostra comunità.

Pur essendo molto giovane, si abbandonava totalmente a Dio nella quotidianità, facendo le proprie scelte seguendo il cuore.

Toccanti le parole pronunciate durante l’omelia dallo stesso Don Oreste Benzi nel giorno del suo funerale, e che facevano immaginare già cosa la ragazza sarebbe riuscita a realizzare anche da morta “Sandra ha compiuto ciò per cui Dio l’aveva mandata.

Il mondo non è diviso in buoni e cattivi, ma in chi ama e in chi non ama. E Sandra noi lo sappiamo ha amato molto”. “Non è mia questa vita. E’ tutto un dono. Abbi cura del regalo fattoti, rendilo più bello e pieno per quando sarà l’ora.” Questa frase che Sandra ci ha lasciato in eredità testimonia proprio il desiderio che aveva di donarsi al prossimo e quanto ognuno di noi è chiamato a vivere un vita da santi, nella quotidianità, proprio come ha sempre affermato Sandra.

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