Cari bambini, ci siamo! Il 19 dicembre è la quarta domenica di Avvento e ci avviciniamo in tutta fretta verso il Natale! Che emozione! Ed è così bello che non solo noi, ma c’è anche qualcun altro che va di fretta: di chi si tratta? Di Maria Santissima!
Eh, sì bambini, ma la sua premura ha un motivo ben preciso: leggiamolo assieme nel Vangelo di Luca: «In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto”».
Cari bambini, dovete sapere che prima di questo incontro, Maria era stata visitata dall’Arcangelo Gabriele che le aveva annunciato che il Signore l’aveva scelta come Madre di Gesù. Insieme a questo, le aveva rivelato che anche sua cugina Elisabetta era incinta ed era già al sesto mese.
Quindi, perché Maria la raggiunse in fretta? Ci sono tanti motivi e potremo chiamarli tutti così: il risultato dell’incontro con Dio. Spieghiamolo meglio: quando permettiamo al Signore di entrare nella nostra vita, subiamo (con chi ci circonda) meravigliosi effetti, e la visita di Maria a Elisabetta li prova tutti.
Quali sono? Il primo è l’effetto umano dello stupore e della curiosità: chiudete gli occhi bambini e immaginate Maria, una giovane ragazza che viene visitata da un Arcangelo che le fa un grande annuncio; cosa avrà pensato dopo? Che era vero o era un bellissimo sogno? Questa è una reazione del tutto naturale che, assieme alla grande umiltà di Maria, la spingono a verificare se davvero Elisabetta fosse incinta come le aveva detto l’Arcangelo.
Questa non era mancanza di fede, sapete? Ma una sana curiosità che l’avrebbe aiutata a capire meglio; proprio come capita a noi che, dopo aver incontrato il Signore, rimaniamo tanto sorpresi di questo quanto curiosi di conoscerlo sempre più! Il secondo è l’effetto Divino che agisce su di noi tramite la gioia e il servizio: Maria, nonostante fosse ancora confusa e curiosa, sentiva già l’amore di Gesù dentro di lei che le riempiva non solo il cuore, ma tutto il corpo! Proprio come se una scossa elettrica l’attraversasse tutta!
Quando questo accade, c’è una gioia tale che ci impedisce di stare fermi a pensare solo alla nostra vita e ai nostri problemi: cominciamo a guardarci attorno e a vedere gli altri, le loro vite e i loro bisogni, e dal cuore sentiamo una dolce voce che ci dice: “mettiti al servizio, corri ad aiutare!”.
Il terzo è l’effetto Divino che agisce sugli altri tramite la nostra condivisione:Maria porta Gesù a Elisabetta! Abbiamo visto come Maria non potendo stare ferma, corse ad aiutare la cugina; non sapeva che il dono più grande che le avrebbe fatto sarebbe stato quello dell’incontro con Gesù!
Ed è un evento così grande che Maria non ha avuto nemmeno il tempo di dire una parola, oltre il saluto, che già l’amore dello Spirito Santo aveva contagiato Elisabetta e il suo bambino facendolo saltare di gioia nel suo grembo! Che significa questo, bambini?
Che non servono tante parole: se lasciamo che Gesù nasca nel nostro cuore, e gli permettiamo di guidarlo, allora saremo in grado di mostralo agli altri in ogni piccolo Gesto! Noi non ce ne accorgeremo nemmeno, ma chi ci circonda non potrà fare a meno di riconoscerlo ed esultare!