In un braccio di mare, lì dove sorgeva l’ingresso dell’antico porto di Caesarea, gli studiosi israeliani ha fatto un importante ritrovamento ad appena 4 metri di profondità: il tesoro di due diverse navi, affondate in epoche lontane tra loro.
Secondo gli studiosi i naufragi sono avvenuti intorno al III secolo d.C. e al XIV secolo d.C., forse a causa di tempeste o per manovre legate all’ingresso nel porto. Ciò che è certo è l’eccezionalità dei manufatti ritrovati.
Centinaia di monete romane e del periodo mamelucco, statuette in bronzo, campane, vasi, un calamaio e un anello d’oro. Il gioiello è il reperto più particolare perché sulla gemma incastonata è incisa l’immagine del “buon pastore”, cioè la figura con cui veniva rappresentato Gesù dalle prime comunità cristiane.
di Sofia Gadici – Repubblica.it
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