Bergoglio nell’Udienza Generale: “Riscattare il lavoro dalla logica del mero profitto”
Papa Francesco durante l’Udienza Generale di mercoledì 12 gennaio ha parlato del lavoro, “componente essenziale nella vita umana” e della disperazione di chi lo perde, assieme alla voglia di vivere: “In questi tempi di pandemia tante persone hanno perso il lavoro e alcuni, schiacciati da un peso insopportabile, sono arrivati al punto di togliersi la vita. Vorrei oggi ricordare ognuno di loro e le loro famiglie. Facciamo un istante di silenzio ricordando quegli uomini quelle donne disperati perché non trovano lavoro”.
“Lavorare non solo serve per procurarsi il giusto sostentamento”, sottolinea Bergoglio: “Penso anche a chi è senza lavoro; a quanti si sentono giustamente feriti nella loro dignità perché non trovano un lavoro. Molti giovani, molti padri e molte madri vivono il dramma di non avere un lavoro che permetta loro di vivere serenamente”.
Il Papa ha proseguito un ciclo di catechesi dedicato a San Giuseppe e sul suo essere falegname per poi sottolineare come oggi tanti lavoratori sono in situazione di sofferenza: “in modo particolare a quelli che fanno lavori usuranti nelle miniere e in certe fabbriche; a coloro che sono sfruttati con il lavoro in nero; alle vittime del lavoro e abbiamo visto, qui in Italia, ultimamente sono parecchi; ai bambini che sono costretti a lavorare e a quelli, poveretti, che frugano nelle discariche per cercare qualcosa di utile da barattare”.
“Purtroppo però il lavoro è spesso ostaggio dell’ingiustizia sociale e, più che essere un mezzo di umanizzazione, diventa una periferia esistenziale. Quello che ti dà la dignità non è portare il pane a casa” ma “guadagnare il pane. E se non dai questa possibilità questa è un’ingiustizia sociale”. Quindi il Pontefice si rivolge ai governanti “devono dare a tutti la possibilità di guadagnare il pane perché questo dà dignità”.
Bisogna riscattare il lavoro dalla “logica del mero profitto”, ammonisce il Papa. “E’ bello pensare che Gesù stesso abbia lavorato e che abbia appreso quest’arte proprio da San Giuseppe. Dobbiamo oggi domandarci che cosa possiamo fare per recuperare il valore del lavoro; e quale contributo, come Chiesa, possiamo dare affinché esso sia riscattato dalla logica del mero profitto e possa essere vissuto come diritto e dovere fondamentale della persona, che esprime e incrementa la sua dignità”.
Papa Francesco ha concluso con una preghiera sul tema del lavoro rivolta a San Giuseppe da Paolo VI nel 1969: “O San Giuseppe, Patrono della Chiesa, tu che, accanto al Verbo incarnato, lavorasti ogni giorno per guadagnare il pane, traendo da Lui la forza di vivere e di faticare; tu che hai provato l’ansia del domani, l’amarezza della povertà, la precarietà del lavoro: tu che irradi oggi, l’esempio della tua figura, umile davanti agli uomini ma grandissima davanti a Dio, proteggi i lavoratori nella loro dura esistenza quotidiana, difendendoli dallo scoraggiamento, dalla rivolta negatrice, come dalle tentazioni dell`edonismo; e custodisci la pace nel mondo, quella pace che sola può garantire lo sviluppo dei popoli”.
Fonte: Quotidiano nazionale