Il Pontefice ricorda il Presidente del Parlamento Europeo, morto a 65 anni
Con un telegramma firmato dal Cardinale Segretario di Stato Parolin, Papa Francesco ha espresso il proprio cordoglio per la morte di David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo, scomparso la notte del 10 gennaio.
Il Papa – scrive il Segretario di Stato – assicura “sentita partecipazione al grave lutto che colpisce l’Italia e l’Unione Europea”.
Papa Francesco parla di Sassoli come di un “credente animato di speranza e di carità, competente giornalista e stimato uomo delle istituzioni che, in modo pacato e rispettoso, nelle pubbliche responsabilità ricoperte si è prodigato per il bene comune con rettitudine e generoso impegno promuovendo con lucidità e passione una visione solidale della comunità europea e dedicandosi con particolare cura agli ultimi”.
E anche la CEI ha espresso il proprio cordoglio per la morte di Sassoli.
“Il mondo cattolico italiano – scrive la presidenza – perde un esponente di rilievo, un uomo gentile e fedele, un riferimento nella politica del Paese e dell’Europa. Nell’impegno professionale come giornalista e poi come uomo delle Istituzioni, ha sempre lavorato per una società più solidale e attenta ai bisogni dei giovani e degli ultimi”.
Anche Gintaras Grušas, Arcivescovo di Vilnius e Presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE), ha espresso il “cordoglio e la vicinanza dell’intera Chiesa che è in Europa alla moglie Alessandra e ai figli, Livia e Giulio, per la morte prematura dell’On. David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo”. Nel testo del messaggio ha confermato che “I vescovi europei ne ricordano il grande spessore politico e istituzionale, e il suo impegno, come credente, per il dialogo e a servizio del bene comune”.
Prendersi cura. Un orizzonte per la politica
Ci ha lasciati a 65 anni Davide Sassoli, un giornalista e un politico che ha narrato tempi e storia, i nostri, questi in cui viviamo e di cui quotidianamente soffriamo tutte le difficoltà. Bravo giornalista ma anche politico pacato e rispettoso, si è da sempre battuto per l’uguaglianza e il rispetto dei diritti umani, credendo nel progetto europeo, che punta su una solidarietà che sia comune.
Sognatore di una Europa più green, solidale e soprattutto giusta come politico. Da giornalista invece libero e esigente, serio, attento al mondo che lo circondava e che viveva dalla parte degli ultimi, regalando sempre visioni ricche di acume e realismo.
I suoi maestri di una vita: padre David Maria Turoldo e don Lorenzo Milani, ed è per questo che tutto ciò che Sassoli ci lascia oggi è sicuramente la cura degli altri. Il suo ultimo messaggio racchiude il pensiero di un uomo che ha saputo andare oltre la politica oltre le divisioni e i nazionalismi
“In questo anno abbiamo ascoltato il silenzio del pianeta e abbiamo avuto paura, ma abbiamo reagito e costruito una nuova solidarietà, perché nessuno è al sicuro da solo”.
E altrettanto illuminanti le parole che il presidente del Parlamento Europeo ha saputo lasciare, quasi come testamento, ai partecipanti della 49° settimana sociale dei cattolici che si è tenuta ad ottobre a Taranto. “La risposta è agire insieme, prendendosi cura l’uno dell’altro, e riscoprire l’importanza delle relazioni sociali nelle Comunità. Non è più accettabile uno sviluppo senza giustizia o una crescita senza diritti”.
Sicuramente oggi si perde una grande figura, soprattutto per il mondo cattolico italiano, perché Sassoli era innanzitutto un uomo di fede, oltre che un riferimento della politica italiana ed europea. Sempre attento al mondo della gioventù e a tutti coloro che si trovano ai margini della società, e sostenitore infaticabile della coalizione essenziale tra credenti e laici per “abbattere muri, costruire ponti e dare corpo ad un nuovo umanesimo”.
E proprio come scriveva padre David Maria Turoldo, sacerdote e teologo “tutto perdurerà di vita in vita e ancora da morte a vita come onde sulle balze di un fiume senza fine”.