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Cari bambini, come state?

Sembra una domanda un po’ scontata, ma non lo è, visto il periodo un po’ difficile per la salute di tutti, vero? Eh sì, ma se stiamo attenti e ci comportiamo nel modo corretto possiamo proteggere noi e le persone che ci stanno accanto senza alcuna paura! Sapete una cosa? Questo vale per ogni aspetto della nostra vita, soprattutto per noi cristiani!

Comportarci bene per la nostra salvezza e quella degli altri è la prima regola d’amore! E cosa dobbiamo fare? Ci viene in aiuto il Vangelo di Luca, che leggeremo domenica 23 gennaio. Inizia così: “Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, …così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate…, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto”.

Luca scrive a un certo Teofilo. Nessuno sa chi sia veramente, ma possiamo immaginare che fosse un cristiano, proprio come noi, desideroso di sapere di più su Gesù. Quindi, ciò che l’Evangelista Luca scrive a lui, è come se lo scrivesse ad ognuno di noi! E cosa racconta? Ovviamente di Gesù. Luca lo ha cercato tanto e il Signore, con il Suo Spirito, gli è venuto sicuramente in aiuto per permettere che ogni Suo insegnamento fosse scritto e trasmesso a Teofilo e … a noi! E qual è questo insegnamento?

Beh, bambini, il Vangelo di domenica prosegue così: “In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode. Venne a Nazareth, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore»”.

Cari bambini, vediamo che Gesù, tornando nella sua città, Nazareth, entra nel Tempio a pregare e, leggendo il salmo di Isaia, capisce che parla proprio di Lui! Per questo, subito dopo, Gesù dice: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Sì, bambini, perché Colui che consola i poveri, guarisce i malati e porta con sé lo Spirito del Signore, è proprio Gesù! Ma è davvero solo Lui che può farlo? No bambini, ed è questo l’insegnamento di cui parlavamo: Gesù si è fatto uomo per mostraci, con il Suo esempio, quello che anche noi possiamo fare.

Ed allora il salmo (insieme di versi poetici) che Gesù legge si trasforma in una realtà che si compie tutti i giorni, in ogni momento ed anche ora! Perché fare il bene, avere a cuore il meglio per gli altri e aiutarli, proprio come Gesù ci ha insegnato, è un qualcosa che non ha mai fine: che inizia da Lui e continua con noi!

Quindi bambini non aspettiamo di essere grandi, o migliori, o più buoni per iniziare ad amare gli altri, aiutandoli anche nelle piccole cose, ma cominciamo da adesso! Sì, proprio ora e proprio qui! Diamoci da fare, subito, esattamente come Gesù che compie le cose senza aspettare un secondo, proprio come Luca che si impegna per raccogliere le informazioni più esatte di Gesù per raccontarle a Teofilo. Proprio come tutte quelle persone che, nel tempo e ancora oggi, nel silenzio, fanno tanto bene per il prossimo e che, magari, a loro volta hanno ricevuto del bene da qualcuno! E, chissà: tra questi c’era proprio Teofilo!

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