Ogni volta che veneriamo un santo dovremmo ricordarci una vocazione fondamentare a cui tutti siamo chiamati dal giorno del nostro battesimo: la santità!
Con queste parole Mons. Pascarella, durante la santa Messa celebrata lo scorso 31 gennaio in occasione dei festeggiamenti in onore di San Ciro Martire, ha voluto ricordarci quanto la santità rappresenti la vera vocazione di ogni cristiano, una chiamata che non deve sembrarci lontana, ma che può realizzarsi giorno dopo giorno nella vita di ciascun uomo.
Non a caso, il vescovo Gennaro ha voluto riportare la citazione di una straordinaria donna e santa della Chiesa cattolica, Madre Teresa di Calcutta. Quest’ultima sosteneva a gran voce: “La santità non è un lusso di pochi, non è qualcosa di riservato a poche persone. Al contrario, la santità è qualcosa che compete a voi, così come compete a me. La santità spetta a tutti. La santità è un dovere molto semplice”. Se la santità è il nostro modello, allora quanto è importante mettersi in ascolto di ciò che Dio chiede alla nostra esistenza. La bellezza sarà scoprire la “creatività” di Dio, il suo nutrire progetti d’amore per tutti gli uomini, ma secondo stili e forme diverse. “Ogni santo realizza la santità in modo particolare perché Dio non ci ha fatto in serie”, ha sottolineato Padre Gennaro, e questa diversità ci richiama proprio all’unicità di cui siamo fatti agli occhi di Dio.
Lo stesso San Ciro ha vissuto la sua chiamata alla santità in uno stile tutto suo: nel suo essere medico, nell’aiutare il prossimo e gli ammalati, nel custodire la propria fede fino dare la vita. Egli ci mostra, così come gli altri santi, che la misura dell’amore è quello del donarsi fino alla fine: perdere qualcosa di sé per poter accogliere un amore ancora più grande. Mons. Pascarella ha definito questa immagine “martirio della carità”, perché non si può amare davvero se non ci si dona totalmente, anche a costo di morire.
Lo splendore di ogni cristiano consiste allora nel vivere a pieno la propria vocazione all’amore unita a quella della santità. Non possiamo sbagliare meta, “non dimentichiamo verso dove stiamo camminando” ha evidenziato con forza Padre Gennaro. Siamo viandanti in cerca di Cristo e, per questo motivo, il nostro cammino non può che essere un cammino fecondo. I nostri passi sono chiamati a sincronizzarsi, oltre che ai battiti del cuore di Dio, anche con i passi dell’Altro poiché quel “martirio della carità” non possiamo realizzarlo da soli.
Ed è proprio quella bellezza che si sperimenta nel vivere un cammino autentico e di comunione con l’altro, a rappresentare ciò che ha vissuto la comunità parrocchiale di San Ciro nel condividere l’Eucarestia con il Vescovo Gennaro. Un’occasione ricca di grazia e di forte partecipazione, in cui si è fatta esperienza della presenza di un padre amorevole in mezzo a noi. Non sono infatti mancati, al termine della celebrazione, momenti di conversazione dedicati all’ascolto reciproco e alla gioia di ritrovarsi insieme.
Lo sguardo accogliente di Padre Gennaro ha suscitato sorrisi che trasparivano ardentemente dagli occhi di chi lo incontrava personalmente, anche nel tentativo di scambiargli un semplice saluto. Questi piccoli gesti sono stati così il segno di una comunità desiderosa di lasciarsi accompagnare, nella consapevolezza che il ripiegarsi esclusivamente su sé stessa possa rappresentare il rischio maggiore che allontana da Cristo e dall’incontro con gli altri.
In particolar modo, gli attimi vissuti hanno mostrato la meraviglia di essere guidati con cura e con profonda tenerezza da un pastore buono che, sull’esempio di Gesù, inonda di luce vera i nostri passi da uomini del mondo e della Chiesa. Vi è allora immensa gratitudine a Dio per il dono di Padre Gennaro come Vescovo della nostra Diocesi di Ischia e della sua vita spesa al servizio del Vangelo. In una società dove ci viene quotidianamente chiesto di distanziarci, il Signore si serve delle occasioni più umili per poter invece avvicinarsi e “fare Natale” con noi.
Ecco che allora, come comunità parrocchiale, desideriamo esprimere la nostra gratitudine per Padre Gennaro che ci ha permesso di fare esperienza di quel filo rosso che ci lega tenacemente a Dio.
L’augurio è di riscoprilo costantemente, attraverso uno sguardo nuovo di chi ha gli occhi diritti verso il cielo e alla santità.