Login

Lost your password?
Don't have an account? Sign Up

“Un passo alla volta, e con i piedi ben piantati per terra, nessuna meta è irraggiungibile” Francesco Moser

Non è solo il titolo del progetto presentato e che partirà lunedì 14 febbraio, è soprattutto un motto, un indicazione, un “incipit” di un’avventura che nasce da una riflessione e da sinergie diverse che intorno ad un’unica necessità hanno messo in campo tutto il possibile. Competenze, esperienze, professionalità e disponibilità d’animo, prima ancora che di mente.

Un passo avanti, che precede il prossimo passo e quello successivo. Un passo avanti rispetto all’oblio nel quale abbiamo lasciato i nostri ragazzi – figli di tutti se vogliamo continuare a chiamarci collettività – durante la pandemia, durante un’improbabile d.a.d., durante un periodo trascorso tra parentesi, persiane socchiuse, occhi imbambolati dai monitor nelle migliori delle ipotesi, persi nel nulla dello smarrimento, laddove i monitor non potevano entrare in una casa senza soldi.

Un passo avanti rispetto al tempo perso o investito poco e male nello studio, un passo avanti rispetto alla solitudine a cui sono stati relegati in una fase di crescita dove sarebbe stato importante relazionarsi davvero con i coetanei, dove sarebbe stato importante confrontarsi e superare i propri limiti nella palestra della strada. Questo accadeva un passo indietro, un passo fa.

Ora, con un passo in avanti, un gruppo di docenti ha risposto alla richiesta di aiuto della scuola media Scotti, i genitori del consiglio di istituto hanno fatto da tramite tra i coordinatori di classe e gli altri genitori, insieme hanno cercato di capire come far uscire dall’impasse quei ragazzi che avevano difficoltà a star dietro ai programmi, a star dietro ad una ripresa troppo veloce rispetto ai tempi morti della pandemia, a causa dei quali si sono narcotizzati e, chiamando in campo un gruppo di persone qualificate tra professori, tutor, coordinatrici, hanno immaginato una soluzione possibile.

La parrocchia di Ischia ponte, con i locali del centro pastorale parrocchiale San Giovan Giuseppe della Croce, ha messo a disposizione gli spazi fisici all’interno dei quali poter accogliere e sostenere i nostri giovani. Tutte queste realtà, insieme, hanno progettato e definito il progetto di cui parliamo e che siamo certi sarà solo il primo passo di progetti di più ampia portata.

Parte lunedì 14, è solo un caso che inizi con la giornata dedicata all’amore; si articolerà in tre incontri a settimana, di un paio d’ore ciascuno. I ragazzi che, insieme ai genitori, vi hanno aderito saranno seguiti da professori di comprovata esperienza che proveranno a colmare le lacune di rendimento; da tutor, giovani con percorsi universitari alle spalle e di poco distanti dalla età dei partecipanti, che affiancheranno i loro piccoli amici nei momenti deputati allo stacco, alla ricreazione, allo svago; dalle coordinatrici parrocchiali, quelle che hanno fortemente voluto il progetto, quelle che lo hanno strutturato dalla genesi alla messa in opera, quelle che hanno sofferto per i tempi morti in cui sembrava che il progetto non decollasse mai, quelle che poi, quando il progetto è partito hanno velocemente ricomposto il puzzle smontato e rimontato più volte, hanno intimamente gioito stringendo un fazzoletto in una tasca e sognando di fare tutti insieme, insieme a tutti, un passo avanti.

Loro veglieranno sull’andamento del percorso ed avranno la funzione di Jolly. Un Jolly che veglia sulle impercettibili variazione di umore, che sa dire anche no ma sa dire anche “certamente”. Per chi non sa giocare, il Jolly è come una mamma, sa fare tutto, sa capire tutto, ha sempre un fazzoletto in una tasca ed una caramella nell’altra. Fa tante altre cose, ma essendo un Jolly lo si scopre solo al momento del bisogno. E non si sa mai cosa può uscire dal cilindro che tengono ben nascosto dietro al grembiule invisibile. Ma di questo parleremo un’altra volta anche per non svelare le identità che si celano dietro ad Angela, Roberta, Luisa, ops….l’ho detto troppo ad alta voce?

I tutor supporteranno (e sopporteranno) i professori nelle loro attività didattiche e sosterranno i ragazzi con un approccio meno formale, più alla pari. Si tratta di 5 giovani educatori che dalla loro hanno già una bella esperienza all’interno della parrocchia di Ischia ponte. Per ciò che concerne il programma si affronteranno le tematiche nelle quali il rendimento scolastico del singolo ha più bisogno di sostegno didattico. I professori saranno quelli che non avranno l’urgenza di terminare il programma ministeriale previsto entro il quadrimestre o di riempire gli elenchi di valutazioni per lo scrutinio finale. I professori saranno quelli che aiuteranno a studiare e a farlo anche con piacere.

Un passo avanti è un progetto ambizioso che si propone non solo di aiutare e sostenere le fragilità del singolo ma anche di crescere e sviluppare le proprie potenzialità in maniera progressiva e sinodale, un passo alla volta. In itinere, in divenire e poi chissà.

L’ispirazione è buona, anche la presentazione è buona, dopo il “buona la prima”, facciamo un passo avanti, verso il prossimo passo. L’auspicio di questo settimanale è che si possa ancora raccontare di cose belle, di cose buone e soprattutto che durante il viaggio, quale che sia e ovunque ci porti, tutte le parti coinvolte, imparino o reimparino ad essere felici, perché insieme si può e perché chi si sente smarrito sappia che c’è sempre una possibilità di recuperare i sogni. La conoscenza rende liberi e studiare divertendosi rende liberi con più piacere e minore sforzo.

Condividi su:

Facebook
WhatsApp
Email
Stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*
*

su Kaire

Articoli correlati

I 1700 anni del Credo di Nicea

“Occasione straordinaria per essere una luce di speranza nell’oscurità di un mondo diviso e ferito” Il 2025 è l’anno in cui ricorrerà il 1700° anniversario del Primo Concilio Ecumenico di