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Donare vale quanto fare – Don Camillo D’Ambra

Novantasette anni il prossimo novembre, ogni mattina dei giorni feriali, don Camillo D’Ambra si reca in Cattedrale per celebrare la santa messa, con qualunque tempo e senza alcun timore – neanche in tempi di pandemia, che per nulla lo ha spaventato -, certo che la volontà del Dio tanto amato e al quale si consacrò settantaquattro anni fa, sia più forte di ogni difficoltà. Le sue omelie sono brevi, concrete, ricche di profondi contenuti teologici che si vanno ad innestare su spunti tratti dal Vangelo e dalla vita dei santi del giorno.

Questo sacerdote, che di spirito rimane ad oggi uno dei presbiteri più giovani della diocesi ischitana, ha ininterrottamente servito i fratelli, sfuggendo qualsiasi chiacchiera di paese, sempre rispettoso del prossimo e con la grande ironia che ancora oggi lo contraddistingue, instancabile nel dono di sé e accogliente nel servizio della comunità. Servitore di un popolo che egli stesso definisce non suo, ha lasciato, in tanti anni di attività sacerdotale, un po’ del suo immenso cuore in tutte le persone che ha accolto.

In più di una occasione ebbe a dire: “ho fatto molte cose” riferendosi ai suoi incarichi ricoperti nel corso degli anni, piegandosi sempre docilmente alla volontà del Signore, sempre fedele alle chiamate dei tanti Vescovi che negli anni si sono succeduti nella nostra diocesi. “Nel pensare alle tante grazie di Dio ricevute negli anni e alla mia poca corrispondenza, mi sento oppresso da un senso di angoscia. Ma il Signore ogni volta mi solleva col farmi capire che per tutto quello che Egli mi ha donato non si aspetta in cambio che un palpito d’amore. E’ stato lui ad amarmi per primo e a chiamarmi fin da bambino, e mi ha sempre seguito da vicino, non abbandonandomi mai, nelle prove, come nei momenti lieti della mia vita”.

Fisicamente minuto – oggi ancora di più – don Camillo nella sua lunga vita ha ricoperto svariati incarichi, svolti con dedizione profonda, pazienza e competenza. Prefetto nel Seminario d’Ischia – allora fucina non solo di vocazioni sacerdotali, ma, più ancora, trampolino di lancio per tanti giovani divenuti poi classe dirigente dell’isola -, Cancelliere Vescovile, Canonico della Collegiata dello Spirito Santo e, poi, Cappellano dell’Arciconfraternita S. Maria di Costantinopoli.

Per un breve periodo è stato parroco della Cattedrale, ma combattere e fronteggiare le opinioni e le azioni discordanti di clero e fedeli non è mai stato il suo forte. Alle battaglie preferisce altro. La preghiera innanzitutto. E tanti i giovani e meno giovani che si accostano al confessionale, dove ancora esplica le funzioni di canonico penitenziale, suo amato servizio e che tutti ritengono un dono di Dio, perché unico è il suo ascolto e grande la sensazione, dopo la confessione, di aver parlato con un santo. “Tantissime le lacrime e le difficoltà di quanti a me negli anni si sono rivolti, angosciati e che hanno chiesto misericordia e perdono a Dio, in special modo negli ultimi difficili tempi che stiamo affrontando”.

Importantissimo anche il suo ruolo per tanti giovani che sentivano nascere una vocazione spirituale, ma anche giusto consigliere per chi si avviava ad una vita amministrativa del paese.

Mons. Onofrio Buonocore lo volle, giovanissimo, suo collaboratore alla Biblioteca Antoniana ed è merito suo se larga parte del cospicuo e prezioso patrimonio librario è stato conservato. Uomo di profonda cultura storica, don Camillo è un ricercatore attento, dotato di quella certosina pazienza indispensabile alla ricerca storica e alla catalogazione archivistica, ma anche studioso che utilizza parte della sua giornata tra le sudate carte raccolte nella sterminata produzione degli archivi parrocchiali della diocesi.

Si deve a lui se l’Archivio Diocesano, attualmente ospitato negli eleganti ambienti del ex Seminario, insieme al Museo Diocesano e alla Biblioteca Diocesana, è tornato a nuova vita. Di quelle pagine ingiallite conosce tutti i segreti, conservati per i posteri come testimonianza delle bellezze e della ricchezza della storia della chiesa isolana che risale a tempi lontanissimi. 

Si è sempre definito “un dilettante”, ma le sue testimonianze sono arrivate oltre continente. Grazie al suo instancabile e certosino lavoro oggi abbiamo un cospicuo patrimonio di tradizione della nostra chiesa locale, fondamentale memoria storica.

Oggi Don Camillo, per la sua lucidità e per l’intensa attività che ancora svolge nella Chiesa, rappresenta un autentico miracolo, reso possibile dall’intelligenza e dalla preparazione di un sacerdote che ha fatto dell’educazione, del rispetto e dell’umiltà le sue doti migliori, una ragione di vita, fino a renderlo, a dispetto della sua statura, un vero e proprio gigante della chiesa isolana. “Se ho raggiunto questa età” ci racconta emozionato, “ devo essere grato particolarmente alla Madonna, che fin da bambino ho conosciuto e venerato, che a me in particolare ha fatto superare congiunture talmente precarie nelle quali, secondo le previsioni umane, avrei dovuto soccombere.”

E altro non chiede, al termine di una bella chiacchierata davanti al mare agitato del borgo più antico dell’isola d’Ischia, che “una preghiera perché riesca ancora a mantenere alto il braccio che sorregge la lampada della mia fede e non manchi mai di alimentarla con l’olio della preghiera, perché non si affievolisca la fiamma e la speranza che mai delude e sia l’auspicio di un miglior avvenire per tutti noi, e sopraffatto dagli anni riesca a donarmi ancora… per fare la volontà di Dio”.

Modalità per fare un’Offerta per il sostentamento dei sacerdoti

Per sostenere i sacerdoti diocesani con le offerte Uniti nel dono, si hanno a disposizione 4 modalità:

1 – Conto corrente postale

Si può utilizzare il c/c postale n. 57803009 per effettuare il versamento alla posta.

2 – Carta di credito

Grazie alla collaborazione con Nexi, i titolari di carte di credito Nexi, Mastercard e Visa possono inviare l’Offerta, in modo semplice e sicuro, chiamando il numero verde 800 825000 oppure collegandosi al sito Internet www.unitineldono.it/dona-ora/

3 – Versamento in banca

Si può donare con un bonifico sull’iban IT 90 G 05018 03200 000011610110 a favore dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero specificando nella causale “Erogazioni Liberali” ai fini della deducibilità.

L’elenco delle altre banche disponibilia ricevere un ordine di bonifico è consultabile su www.unitineldono.it/dona-ora/.

4 – Istituti Diocesani Sostentamento Clero

Si può anche effettuare il versamento direttamente presso gli Istituti Diocesani Sostentamento Clero (elenco Istituti Diocesani Sostentamento Clero www.unitineldono.it/lista-idsc).

L’offerta è deducibile. 

Il contributo è libero. Per chi vuole queste offerte sono deducibili dal proprio reddito complessivo, ai fini del calcolo dell’Irpef e delle relative addizionali, fino ad un massimo di 1032,91 euro annui. L’Offerta versata entro il 31 dicembre di ciascun anno può essere quindi indicata tra gli oneri deducibili nella dichiarazione dei redditi da presentare l’anno seguente. Conservare la ricevuta del versamento.

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