Finalmente bambini! Vi stavamo aspettando!
Eh sì, perché non vediamo mai l’ora di ritrovarci assieme, e sette giorni sono davvero lunghi da far passare! Sapete una cosa? Proprio in questa terza domenica di Quaresima impareremo l’importanza del tempo, e del suo scorrere.
Infatti, proprio nel Vangelo di Luca di domenica 20 marzo, troviamo Gesù in ascolto di quanto gli viene detto da alcune persone che lo informano su come alcuni Galilei abbiano perso la vita. Sapete, bambini, a quel tempo si pensava che quanto più brutto fosse il modo di lasciare questo mondo, per salire in Cielo, tanto più quella persona doveva aver commesso qualcosa di male in vita e, quindi, se lo meritava. Noi sappiamo che non è così, ma a quell’epoca ne erano davvero convinti!
Così, Gesù, per cercare di rimediare a questa mentalità, decide di raccontare una parabola (storia): «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».
Avete capito a cosa si riferiva Gesù? No? Beh, probabilmente nemmeno le persone che lo ascoltavano, però, noi, possiamo aiutarvi a comprendere meglio.
L’albero di fico, che il padrone della parabola vuole tagliare, rappresenta una vita che non ha dato frutti: incapace di donare, di fare il bene ed aiutare il prossimo. Insomma: una vita vissuta solo per sé stessi e per il proprio egoismo. Il vignaiolo, invece, rappresenta Dio che, con la Sua Misericordia, concede ancora del tempo a quella esistenza nella speranza che si converta e porti davvero frutto per sé e per gli altri.
Ed il padrone della vigna? Chi è? Beh, il padrone della vigna, cari bambini, siamo noi con i nostri giudizi. Pensiamoci bene: quante volte giudichiamo chi si comporta male? O addirittura, quante volte un mio comportamento non corretto, mi ha fatto diventare vittima di giudizio da parte degli altri? Vedete bambini, tutti possono sbagliare e tutti possono farlo per un motivo diverso, addirittura alcune persone possono comportarsi male molto spesso ma, nonostante questo, noi non possiamo giudicarle.
Perché? Perché va bene condannare l’azione, ma non la persona! Non sappiamo mai cosa c’è alla base di un comportamento, quindi, possiamo solo dire che quella cosa non si fa, ma non possiamo dire che quella persona non va bene e deve essere ‘estirpata’ perché, solo Dio, ne conosce il cuore.
Questo ci deve fare riflettere bambini, soprattutto quando sentiamo dire frasi del tipo: “Perché il Signore permette certe cose, perché non interviene, perché esistono persone del genere?” La risposta, cari bambini, è che Dio ci ama, ama tutti allo stesso modo e, quindi, ha grande fiducia in noi e molta, molta pazienza tanto da offrici la possibilità di cambiare e di fare progressi sulla strada del bene; anche se nessun’altro ci crede.
Addirittura, il Signore ci prega! Così, proprio come fa il vignaiolo che implora il padrone, il Signore ci prega di ascoltarlo perché non vuole perderci e, nel Suo Amore, ci concede una nuova occasione: questa occasione è il tempo della conversione.
Quindi bambini, il tempo è un dono di Dio, ma il come lo usiamo è una nostra scelta! Sta a noi decidere se essere una pianta secca o un albero da frutto. Di sicuro per chi si affida a Dio, cari bambini, la scelta è solo una!
Quale sarà? A voi la risposta!