L’incontro con l’Equipe Sinodale
Di recente si è svolta in Diocesi una nuova tappa del processo sinodale. Il Vescovo Gennaro ha infatti voluto incontrare, lunedì 10 gennaio, i membri della Equipe Sinodale nella Sala Verde della Curia, dopo la pausa natalizia, per essere messo al corrente di come e quanto si sta sviluppando nella Diocesi e nei territori parrocchiali diocesani dopo l’avvio dei mesi di settembre- ottobre.
Con molta attenzione e premura, il Vescovo si è informato sullo stato dell’arte, ascoltando con attenzione quanto i membri dell’Equipe Sinodale, che sono anche in qualche modo rappresentanti delle parrocchie e dei Decanati locali, hanno riferito. La pazienza e l’attenzione con la quale ha accolto tutti sono state esse stesse esempio di come debba essere condotto l’esercizio della sinodalità a tutti i livelli.
Ognuno ha potuto esprimere la propria opinione con sincerità e franchezza, non nascondendo le difficoltà che spesso si incontrano in alcune realtà territoriali e tenuto conto dei limiti e delle ristrettezze causate dalla pandemia ancora in corso, che non consente quei contatti umani ai quali eravamo abituati, tenuto anche conto di alcune altre difficoltà e resistenze non dipendenti dalla pandemia, ma dalla specificità di alcuni profili parrocchiali.
Le parole del Vescovo
Il Vescovo ha voluto innanzitutto ricordare che abbiamo ancora abbastanza tempo per realizzare quanto Papa Francesco ci richiede con questo Sinodo e che per nostra fortuna abbiamo anche la possibilità di utilizzare nuovi mezzi tecnologici, che ci consentono, seppure con evidenti limiti, di raggiungere tutti in sicurezza. Le riunioni in videochiamata sono infatti una risorsa preziosa alla quale attingere per comunicare in mancanza di altri mezzi.
Il Vescovo ha inoltre sottolineato come questa del Sinodo sia una occasione irripetibile per portare avanti quanto del Concilio Vaticano II resta ancora da mettere in atto. Ha così precisato: «Questo Sinodo può essere un momento per ripensare la Chiesa. La sinodalità esige una visione di Chiesa che fa fatica ad essere compresa e poi realizzata, perché esige una corresponsabilità da parte del prete (che non è “il padrone della baracca” –per citare una espressione di Papa Francesco –) e dei laici, che devono essere capaci di corresponsabilità non ‘nei confronti della Chiesa’, ma ‘nella Chiesa’. Ognuno dovrebbe riscoprire il suo ruolo e le due cose dovrebbero andare insieme di pari passo»
Dunque il Sinodo come indispensabile fase di ripensamento e ricostruzione, dopo decenni nei quali, anche dopo il Vaticano II, la Chiesa ha continuato ad avere quella struttura fortemente verticistica che le era stata propria per secoli. Bisogna porsi in ascolto, soprattutto dei giovani, la porzione mancante della Chiesa – ha continuato Mons. Pascarella – i quali giovani, se vengono coinvolti, non possono certo rimanere in un angolo.
Essi devono avere anche loro parte attiva, devono essere coinvolti e portare la loro dinamicità e le loro idee come contributo al cammino del popolo di Dio. Non bisogna inoltre avere timore del fenomeno dello svuotamento delle chiese. Questo era già in atto e la pandemia lo ha solo accelerato. Il Natale dovrebbe essere occasione, ha poi concluso il Vescovo, per riscoprire lo stupore e la gioia per il grande dono che il Signore ha voluto farci nel renderci partecipi, attraverso il Figlio, della vita divina.
Il laboratorio
Nei giorni successivi al 10 gennaio l’Equipe Sinodale, attraverso incontri in remoto e in presenza e sotto la guida dei referenti don Pasquale Trani, Pina Trani e don Marco Trani, ha messo a punto la fase successiva, condotta il 17 gennaio sulla piattaforma Zoom, che ha visto coinvolti di nuovo i membri dell’Equipe, i membri del Consiglio Pastorale Diocesano e del Consiglio di Presidenza insieme a tutti i referenti parrocchiali per il Sinodo, ma che ha visto soprattutto la presenza del vescovo Gennaro, che ha voluto ascoltare personalmente tutte le voci.
L’incontro, della durata di circa due ore, si è articolato in una prima fase di presentazione e lettura di alcuni documenti e poi in una fase laboratoriale, durante la quale singoli gruppi, sotto la guida dei moderatori dell’Equipe hanno esposto le loro opinioni, le proposte, ma hanno anche indicato le difficoltà che stanno incontrando nell’ambito delle singole realtà parrocchiali. In fine il Vescovo ha incoraggiato tutti ad essere costanti e tenaci. Nel prossimo numero vi dettaglieremo i singoli interventi.