Lodevole l’iniziativa dell’associazione A.P.O., che tutela i diritti dei malati oncologici della nostra isola e che da qualche giorno ha dato vita ad una iniziativa diretta a una particolare raccolta fondi per la grave situazione emergenziale ucraina.
Il vice presidente dell’associazione, Silvio Carcaterra, ha comunicato sulla pagina social la necessità di coinvolgere l’intera comunità isolana in questo progetto sanitari a favore dell’ospedale oncologico di Kiev, diretto da dottor Mykola Zubaryev, del dipartimento tumori addominali, con il quale l’APO ha contatti diretti.
Purtroppo, uno dei drammi più grandi di questa tragica e sanguinosa guerra, che vede coinvolte tante città ucraine, è proprio la difficoltà, per coloro che stavano lottando personalmente con malattie oncologiche, di poter continuare la loro dura battaglia con la malattia. Lunga la lista di specifici dispositivi medico-sanitari richiesti dall’equipe del centro oncologico ucraino che l’associazione ischitana si è prefissata di inviare il prima possibile nelle zone colpite dalla guerra.
“Ci affidiamo al buon cuore degli ischitani e di quanti vorranno dare il loro contributo alla nostra iniziativa. Il dottor Zubaryev e il suo ospedale, che dà assistenza a malati oncologici, si trova in questi tempi a vivere un dramma nel dramma. Il primario ci ha infatti raccontato, durante lo scambio di email avvenuto, della mancanza effettiva e della irreperibilità di materiale sanitario indispensabile per le operazioni urgenti dei malati oncologici di Kiev, anche purtroppo a livello pediatrico. E’ impensabile immaginare quale sofferenza possano patire i tanti malati, e quale lo scoraggiamento dei medici che si sentono impotenti di fronte alla difficoltà del tempo che stiamo vivendo.”
Queste le parole che Silvio Carcaterra, conosciuto per il suo spirito combattivo che lo ha portato alle cronache della nostra isola e non solo, impegnato nella difesa dei diritti dei malati oncologici ischitani, ha voluto rilasciare per promuovere e incentivare la raccolta fondi e materiali sanitari da inviare il prima possibile al confine ucraino, appellandosi al grande cuore dei suoi concittadini che tanta solidarietà stanno dimostrando nei confronti di questo popolo fortemente colpito dall’attacco russo.
di Annalisa Leo