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Addio a Giuseppe Sollino, scienziato e poeta innamorato degli alberi

Ci sono amicizie che nascono in un attimo e poi durano per sempre. Così accadde fra me e Peppe Sollino. Il nostro sodalizio ha una data di nascita precisa: il 25 maggio 2006, data in cui alla Biblioteca Antoniana venne presentato il mio libro Alberi. A fare da padrini al percorso ischitano del libro (che sarebbe poi stato pieno di soddisfazioni) il presidente di Legambiente Campania Michele Buonomo e il prof. Giuseppe Sollino, che fino ad allora avevo conosciuto solo attraverso i suoi scritti. Mi accorsi subito che, al di là del rigore scientifico e della sterminata competenza, a guidare ogni sua ricerca e ogni sua azione c’era un profondo amore per la Natura e per gli alberi, lo stesso che ha sempre guidato me.

Quanta strada abbiamo percorso insieme da allora! Sempre disponibile quando c’era un problema da approfondire, una battaglia da sostenere per le nostre amate pinete e i nostri amici con le radici. Combattivo ma mai aggressivo, la sua signorilità innata insieme alla sua competenza gli donava una grande autorevolezza, quando si confrontava con i docenti universitari così come quando parlava ai ragazzi di una scuola. Non si rifiutava mai, quando si trattava di parlare con i ragazzi, e non ha mai accettato un compenso per questo. In tutti i progetti a cui ho partecipato per Legambiente, per Gli alberi e noi, per l’AMP Regno di Nettuno, lui c’era sempre, almeno un giorno. E aveva un effetto incredibile sui ragazzi, anche i più discoli: parlava a bassa voce, con dolcezza, ma non volava una mosca. Rispondeva alle domande che gli ponevano con lo stesso aplomb, e loro pendevano dalle sue labbra.

Era un’anima delicata, ma potente. Capace di arrivare al cuore della gente con un intervento in una conferenza, e alle loro menti con una poesia, naturalmente sugli alberi. Perché poesia e rigore in lui erano strettamente connessi, facevano parte del suo modo di essere.

Un’altra data che non posso dimenticare è il 12 aprile 2017, quando nacque l’associazione Gli alberi e noi – Isola Verde, di cui naturalmente lui fu uno dei soci fondatori, con me e altri dieci. Da allora insieme abbiamo piantato alberi, diffuso cultura del rispetto per la Natura, lottato contro la Toumeyella e l’incuria, imparato tante cose. Lui c’era sempre, e anche quando diceva di essere stanco e deluso da insuccessi e difficoltà, decideva poi sempre di partecipare, di ritentare ancora una volta, di non lasciarci soli. La sua presenza discreta ma costante era una sicurezza per tutti noi.

E poi a novembre del 2019, noi de Gli alberi e noi, con la “complicità” della Biblioteca Antoniana e la partecipazione della Fondazione Walton e di alcune associazioni “sorelle” ci inventiamo “Un mese per gli alberi”, e lui ci incanta accompagnandoci a conoscere la Pineta Mirtina come non l’abbiamo mai vista. Il nostro piccolo parco urbano attraverso le sue parole si veste di magia.

E anche nell’ultimo Mese per gli alberi, lo scorso novembre, ci ha raccontato tante cose sulle piante della nostra isola e su come sia importante non solo piantare il nuovo, ma prendersi cura di quello che c’è, dagli alberi “padri” come le magnolie di Villa Arbusto, la quercia di Candiano e il carpino di Fondo d’Oglio, alla vegetazione mediterranea diffusa e indispensabile nel delicato ecosistema della nostra isola sempre meno verde.

Quando, pochi mesi fa, decisi di trasferire la mia residenza qui a Ischia, gli amici mi diedero il benvenuto… in Pineta, naturalmente. Lui non poté esserci, ma ci promettemmo che ci saremmo visti al più presto per fare un giro nella nostra amata Pineta Mirtina e programmare le prossime iniziative. Poi non l’abbiamo fatto, presi ognuno dai suoi problemi. E ora non potremo farlo. E mi torna in mente un giorno, quando lui, che era da poco andato in pensione, mi disse: «Lilly, ho scoperto in questi mesi che la cosa più preziosa è il tempo. E quando ti accorgi che il tempo che hai non è infinito, cominci a usarlo bene». Vorrei aver dato più ascolto a queste tue parole, amico mio. Ma ti prometto che il tempo che ancora ho davanti, lo impiegherò nelle battaglie che finora ho condiviso con te, e che d’ora in poi porterò avanti anche in tuo onore.

di Lilly Cacace

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