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Diocesi sorelle in comunione

Sabato 11 giugno è stato un giorno veramente eccezionale: la Vita consacrata della Diocesi di Ischia ha incontrato cinquantadue tra suore, seminaristi e consacrate della Diocesi di Pozzuoli.

L’accoglienza è avvenuta allo sbarco del traghetto a Casamicciola Terme.

Che emozione vederli! Al punto che qualche passate ha esclamato: “Guarda che bello!” E chi ha detto: “Bisognerebbe che ci fosse più spesso”.

Saliti sugli autobus che ci attendevano, siamo arrivati alla prima tappa: la Basilica – Santuario di santa Restituta a Lacco Ameno. Lì ci attendevano don Gioacchino e una signora molto esperta che ci ha raccontato in modo appassionato la storia del culto alla santa patrona e del sito archeologico sotto l’edificio.

L’Isola d’Ischia è stato un importante centro propulsore della cristianità, veramente tra i primi. Gli isolani, nostri fratelli e sorelle dell’epoca, hanno accolto il culto cristiano e lo hanno veicolato scegliendo santa Restituta come emblema della donna che sceglie Cristo, ama Cristo, vive per Cristo.

Il sito archeologico racconta come tutto questo è nato e si sviluppato sperando che ritorni presto aperto alle visite scolastiche, turistiche e di noi isclani perché parte fondamentale della nostra storia, della nostra fede più originaria, della nostra cultura.

Ci è stata poi impartita la benedizione e le signore sorelle di Lacco Ameno ci hanno offerto dei buonissimi dolci e biscotti fatti in casa.

Ripartiti per la seconda tappa, siamo giunti a Forio per la visita alla Chiesa del Soccorso e la S. Messa alla Chiesa di s. Francesco d’Assisi presieduta dal nostro comune Vescovo Mons. Gennaro Pascarella, affiancato dal delegato alla Vita consacrata di Pozzuoli.

La Chiesa di un territorio – ci ha detto il vescovo Gennaro durante l’omelia – porta sempre impressa l’espressione più bella: i santi. Santa Restituta è una delle diciannove donne che furono martirizzate insieme agli altri santi martiri di Abitene nel IV secolo.

La motivazione per cui furono condannati fu perché si radunavano nelle case la domenica per celebrare l’Eucaristia. Chi aveva la casa più grande accoglieva il gruppo di cristiani per celebrare l’Eucaristia. E nel processo uno di loro dice: “Senza la Pasqua domenicale, senza l’Eucaristia domenicale, noi non possiamo vivere!”

Il centro, il culmine della vita cristiana è l’Eucaristia. Gesù non solo si rende presente ma ci dona se stesso e vuole unirci profondamente a Lui come tralci alla Vite.

Un’altra motivazione della condanna era perché a casa possedevano le Sacre Scritture. Allora non si poteva; e tentavano di abbattere i due pilastri della vita cristiana: l’Eucaristia e la Parola.

S. Barnaba, il santo del giorno, ci guida a chiedere al Padre, per sua intercessione, che anche noi possiamo annunciare e testimoniare il Vangelo di Gesù Cristo. Mettiamoci dentro questa preghiera: “O Dio che hai voluto riservare s. Barnaba, pieno di fede e di Spirito Santo, per la conversione dei popoli pagani, fa che sia annunciato fedelmente con le parole, con le opere, con la vita, il Vangelo di Cristo che egli predicò con indomito coraggio.”

La vita di ogni battezzato dovrebbe essere proprio questo: annunciare il Vangelo di Gesù Cristo con la vita e con le opere.

Gesù è Dio ed è vivo. Non dimentichiamo la nostra relazione con Lui: che sia sempre più stretta!

La vita cristiana non va confusa con una pratica cristiana. Essere cristiani è un cammino che dura tutta la vita. Essere cristiani è aver incontrato una Persona: Gesù Cristo. Ed è questa persona che ci cambia la vita. Ed è per Lui che noi facciamo delle scelte e delle rinunce.

Chiediamo allo Spirito Santo che genera in noi la fede, la speranza e la carità che generi in noi una fede più forte, che ci aiuti ad andare al di là di ciò che vediamo in questo momento. Che ci faccia vedere il Cristo Crocifisso-Risorto che si dona a noi in un modo semplice, com’è proprio dello Stile di Dio, sotto i segni del pane e del vino consacrati. E noi desiderosi di accoglierlo!

Dobbiamo uscire fuori dalla Chiesa, da questa Eucaristia, potendo dire con la parola e la vita, camminando in mezzo alla gente: “Gesù Cristo è il Signore! Gesù Cristo è vivo!”

Ci siamo, poi, recati tutti al Convento di s. Antonio in Ischia Ponte per il pranzo e, in questo clima fraterno, siamo andati in Episcopio e a fare una passeggiata a Ischia Ponte.

Ci è dispiaciuto un po’ lasciarci. Una frase esclamata da una suora riassume bene il perché: “Questa, sì, che è vita!!”

Vita consacrata della Diocesi di Ischia

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