Ciao bambini! Siamo ancora qui! Sì, perché che sia un freddo inverno o una caldissima estate come questa, la Parola del Signore non si ferma e noi con lei! Ma perché è così importante ascoltarla? Perché non solo ci aiuta a conoscere davvero Dio Padre, ma tramite questo possiamo anche capire quanto siamo amati da Lui. Infatti, il Signore, proprio come con dei figli, ci insegna a vivere da fratelli nel Suo amore, compiendo ciò che è bene per noi e per la nostra salvezza.
Ma il Vangelo di Luca di domenica 24 luglio, cari bambini, è leggermente diverso. Perché? Perché in esso, Gesù, non ci chiede di ascoltare, ma di parlare. In che senso? Scopriamolo assieme: “Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare…». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: ‘Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione’». Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono. Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto… il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!»”.
Cari bambini, come vedete Gesù ci insegna a pregare: tutti voi conoscete la preghiera del Padre Nostro, vero? Ma quanti di voi sanno che è una preghiera rivoluzionaria? In che senso? Nel senso che ai tempi di Gesù, il Dio del cielo e della terra era considerato il Signore degli eserciti: potente e irraggiungibile, quindi rivolgersi a Lui come ad un Padre era impensabile! Per questo, forse, i discepoli incuriositi dal suo modo di pregare Dio, hanno chiesto a Gesù di insegnarglielo. E Lui non perde occasione per svelare la natura paterna di Dio insegnando anche come e cosa chiedere. Diciamo la verità, bambini, quante volte ci capita di rivolgerci ai nostri genitori dicendo semplicemente: “Voglio questo, o quest’altro”? Spesso le nostre preghiere non sono diverse e diventano solo una lista di richieste, ma Gesù ci fa capire che solo Dio conosce davvero quello di cui abbiamo bisogno ed è bene ammetterlo! Per questo, innanzitutto, ci dice di rendergli omaggio, riconoscendo che è Santo, e ci invita a desiderare che venga il Suo Regno e si compia la Sua volontà nella nostra vita! E qual è la Sua volontà? La nostra felicità e la nostra salvezza che passa dalla comunione con Lui.
Ma Gesù non si ferma qui e ci dice anche che la tenerezza del Signore è la stessa di un padre che conosce tutto di noi, per questo ci invita ad essere sinceri e umili riconoscendo i nostri piccoli sbagli e desiderando di saper perdonare agli altri proprio come Lui perdona a noi. Per tutti questi motivi, e per tanti altri, cari bambini, dobbiamo imparare a diventare “invadenti”! Che significa? Che non dobbiamo mai stancarci di chiedere a Dio, perché solo chiedendo ci sarà dato, solo cercando troveremo, e solo bussando ci sarà aperto! Questa è la nostra speranza e questa è la promessa di Gesù! Avete dubbi? Tranquilli! Basta solo metterlo alla prova!