Benvenuti, bambini! Ancora una volta, le porte del “Kaire dei Piccoli” si aprono per accogliere voi, e con voi la Parola del Signore! Come già anticipato nel numero scorso, il mese di ottobre è il mese dedicato al Santo Rosario e, quindi, alla preghiera; ed è proprio nel Vangelo di Luca, che ascolteremo domenica 16 ottobre, che Gesù ci ricorda quanto è importante pregare: “In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Cari bambini, alla fine di questo Vangelo Gesù ci fa una domanda molto importante e ben precisa: “Ma il Figlio dell’uomo (Gesù), quando verrà, troverà la fede sulla terra?”. Bella domanda, bambini, ma prima di rispondere facciamo un passo indietro. Come vedete, in queste ultime settimane, Gesù ci parla spesso della Fede, della preghiera e dell’importanza di questi due aspetti che sono molto legati tra loro. Perché? Perché sono alla base della nostra salvezza. Noi sappiamo, cari bambini, che la salvezza viene solo da Dio passando attraverso il sacrificio che ha fatto Gesù per noi, morendo in croce. Questa salvezza è gratuita e non ha condizioni tranne una: credere in chi ce la offre! E chi è che ce la offre? Gesù! Abbiamo scoperto che la Fede è credere in Gesù, in Dio Padre e nello Spirito Santo, anche se non li vediamo, perché non serve! Non sono i nostri occhi, ma è il nostro cuore a dirci che è così!
Quindi la fede è vivere mettendosi in cammino ed avendo Dio nel nostro cuore, sapendo che ci sta vicino e ci guida in ogni scelta della nostra vita. Ma, se la fede è un cammino, cari bambini, l’ascolto e la preghiera ne sono i passi. Cosa vuol dire? Significa che non basta sapere che Dio esiste: lo abbiamo già detto, ricordate? Il Signore fa di tutto per attirarci a Lui, ci incuriosisce, ci manda i suoi amici a parlarci di Lui, si mostra attraverso l’amore della nostra famiglia e le bellezze della natura, in tutto il Signore ci parla di Lui, ma aspetta un passo da parte nostra! Perché? Beh, chi mai vorrebbe forzare qualcuno a volergli bene? Sarebbe triste, vero? Quindi il Signore aspetta, aspetta che attraverso tutti e tutto noi ci accorgiamo di Lui ma, soprattutto, aspetta che noi andiamo a trovarlo lì nella sua casa, nella sua e nostra messa, nelle sue parole scritte nel Vangelo. Perché? Perché lì possiamo ascoltarlo davvero.
Possiamo sentire che cosa ci dice e cosa spera per noi. Possiamo aprirgli il nostro cuore e, ascoltandolo, lo conosciamo davvero e sentiamo che possiamo pregarlo. Infatti, la preghiera, cari bambini, non è una serie di richieste da fare come la lista dei regali a Natale: è parlare con Gesù in tutte le maniere possibili, tramite le preghiere, il rosario, i salmi, ma anche parlando cuore a cuore al Signore dei nostri problemi. Va bene anche insistere! Come nell’esempio della vedova del Vangelo! Non importa quale sia il modo: il Signore vuole che ci rivolgiamo a Lui! Che lo cerchiamo anche solo un pochino rispetto a quanto Lui cerca noi! E non in occasioni particolari, ma sempre! Quindi, quando Gesù verrà, troverà la fede sulla terra? Non lo sappiamo…Noi lo speriamo, per questo preghiamo e, nel frattempo, facciamo in modo che trovi la fede almeno nel nostro cuore!