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Perché la Chiesa Cattolica non vede di buon occhio la festa di Halloween?

Un modello culturale come quello proposto da Halloween che inneggia alla morte e alla bruttezza non può che essere nocivo perché l’animo umano è per sua natura votato alla bellezza.

In questi ultimi anni l’avvento sempre più intensivo della festa di Halloween nelle nostre comunità ha suscitato non poche domande e preoccupazioni. Numerosi vescovi, catechisti, educatori, hanno manifestato sempre più apertamente la loro contrarietà, considerando l’incompatibilità di questo fenomeno e dei suoi contenuti con la corretta visione della vita cristiana e adottando posizioni fortemente critiche.

Quali sono i motivi di questa contrarietà? Perché tanta preoccupazione per un fenomeno che sembra essere del tutto innocuo? Una prima risposta va ricercata in ambito etico. Un modello culturale come quello proposto da Halloween che inneggia alla morte e alla bruttezza non può che essere nocivo perché l’animo umano è per sua natura votato alla bellezza. Halloween è un inno al macabro e alla dissacrazione del senso della vita. Si tratta di un progetto molto più vasto della reale innocua apparenza, fortemente sostenuto dai mass media che è non tanto quello commerciale, quanto quello di indurre l’opinione pubblica, in particolare i bambini, gli adolescenti e i giovani, a familiarizzare con le mentalità occulte, esoteriche e magiche, fortemente estranee e ostili alla fede e alla cultura cristiana. Il pericolo che venga meno la visione cristiana della vita a scapito di una visione pagana, utilitarista e addirittura esoterica è reale e molto concreto.

La Chiesa invita da sempre a vigilare seriamente sui modelli culturali perché siano per l’uomo e non contro di lui. Nello specifico la Chiesa ha il dovere di interpretare e di chiarire se questi fenomeni rappresentano un pericolo o meno per la vita spirituale. Molti pastori hanno più volte evidenziato come questo fenomeno sia legato a un vero e proprio movimento esoterico e anticristiano. Occorre ovviamente fare le opportune distinzioni. Un conto è l’adolescente festante che inconsapevolmente si presta ad un modello culturale sbagliato che veicola messaggi subliminali incompatibili con la fede cristiana; un conto sono le organizzazioni esoteriche o addirittura legate al culto del male che in questi giorni operano ogni genere di blasfemia.

Evidentemente in entrambi i casi si deve intervenire con decisione, ma è chiaro che si tratta di situazioni diverse, seppur collegate tra loro dal sottile filo che il maligno tesse instancabilmente per veicolare messaggi sbagliati e contrari alla fede cristiana. Per poter emettere un giudizio positivo ed equilibrato su questo fenomeno occorre saperlo interpretare e per fare questo si devono ascoltare coloro che hanno gli strumenti per farlo. I Pastori della Chiesa, a tale proposito, per definire meglio i rischi e i pericoli legati al fenomeno Halloween, sono ricorsi molte volte, in questi anni, al ruolo pedagogico ed educativo dei sacerdoti esorcisti, i quali sono concordi nel rilevare come questa realtà sia decisamente dannosa per la vita spirituale in quanto strettamente legata al mondo dell’occultismo e dell’esoterismo. Tutto questo richiama ad una legittima e giustificata preoccupazione, all’urgenza educativa e al dovere di ripristinare, soprattutto nei giovani, un umanesimo cristiano votato alla cultura del bello e del vero.

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