Napoli 27 settembre 1696 – Nocera de’ Pagani, Salerno, 1° agosto 1787
Vescovo, dottore della Chiesa e fondatore della Congregazione del Santissimo Redentore per l’evangelizzazione dei semplici (i Redentoristi), ebbe come padre spirituale e confessore san Giovan Giuseppe della Croce.
Nato da nobile famiglia, crebbe all’insegna di una robusta educazione religiosa, addolcita però sempre da sentimenti di compassione nei riguardi dell’infelicità altrui. Fino a ventisette anni prevalsero nella sua vita gli studi privati nel campo della musica, delle scienze, delle lingue e del diritto, seguiti da una iniziale brillante carriera forense. Questa si interruppe improvvisamente per una delusione provata in un processo giudiziario tormentato di falsità. Tra il 1723 e il 1732 si colloca il periodo ecclesiastico con l’ordinazione sacerdotale nel 1726 e l’esercizio ad ampio raggio del ministero. Quando nel 1730 fu mandato a Scala, sopra Amalfi, esplose la sua spiritualità con la fondazione due anni dopo e poi la diffusione della Congregazione del SS. Salvatore, successivamente approvata dal papa Benedetto XIV come Congregazione del SS. Redentore. Mantenendo la carica di Rettore Maggiore della Congregazione, Alfonso Maria de’ Liguori fu poi, dal 1762 al 1775, vescovo di S. Agata dei Goti, allora sede episcopale di un’area montagnosa, povera e bisognosa di ogni forma di aiuto, al quale il santo rispose con generosità. Ammalato di artropatia deformante e quasi cieco, dopo dodici anni di direzione diocesana, Alfonso Maria si dimise e si ritirò nella casa dei suoi fratelli a Nocera de’ Pagani, in provincia di Salerno, d.ove morì il 1° agosto 1787
L’attualità del santo di Napoli sta nel fatto che, pur contrastando nella sostanza il relativismo morale e riconoscendo la Chiesa cattolica come suprema maestra, diede spazio alle “voci interiori della coscienza” e mantenne una posizione di equilibrio e di pratica prudenza tra i due estremi del rigorismo e del lassismo. Tale posizione affiora in quasi tutte le sue numerosissime opere di meditazione e di ascetica, ma soprattutto è sempre presente nell’ancora oggi studiata Theologia moralis.
La “Città di sant’Alfonso” sorge a Pagani, in provincia di Salerno, e vive della sua memoria. Ogni giorno migliaia di pellegrini vengono da tutto il mondo a chiedere grazie e visitare la splendida basilica costruita per volontà del Santo e il Museo adiacente che raccoglie tutti i suoi ricordi.
Mercoledì 19, un gruppo di pellegrini provenienti da Ischia ha fatto visita alla tomba del Santo per venerarne le reliquie. Accompagnati da don Giuseppe Nicolella hanno sostato a lungo nella Basilica settecentesca e visitato il museo. Una bella esperienza di famiglia e comunità vissuta con gioia da tutti.