20 novembre 2022 Giornata mondiale in memoria delle vittime sulla strada
Cento le vittime finora conteggiate, morte sulle strade dell’Isola d’Ischia in circa cinquanta anni. Un numero molto elevato e preoccupante che ha mobilitato un insieme di cittadini mossi dal ricordo per i propri cari defunti, dalla solidarietà per le famiglie in lutto, dal dovere di far sì che le strade siano/tornino/diventino sicure e che nessuno perda più la vita così.
Il corteo – composto dal Comitato La strada del buonsenso, da famiglie, professionisti, forze dell’ordine, da giovani e dal Sindaco del Comune di Ischia Vincenzo Ferrandino – è partito da Fondo Bosso ed è lì ritornato passando da Piazza degli Eroi, da Via Luigi Mazzella e da Via Leonardo Mazzella.
Presso i giardinetti tra il Palazzetto dello sport e l’Istituto alberghiero sono stati letti i cento nomi delle persone decedute a causa di incidenti stradali e fin da subito è stato impossibile non commuoversi.
È stato poi letto il comunicato agli studenti, con la speranza che tutti i giovani abbraccino il tema della sicurezza stradale. Alcuni familiari delle vittime hanno dato la loro toccante testimonianza sui fatti accaduti: un dolore straziante ricevere l’improvvisa notizia della morte di un proprio caro, quando lo si è salutato poco prima.
Il Sindaco Ferrandino ha fatto un breve e appropriato discorso riguardo un Comune che conta il più alto numero di vittime. È stata mostrata l’opera d’arte donata da Felice Meo composta, così come ci ha spiegato, da una strada interrotta (che però può proseguire e portare a destinazione) e da tre fiocchetti rossi di diverse dimensioni a indicare la diversa età delle vittime e di chi cammina per strada.
Fare memoria è già un gesto importante perché mostra e sottolinea quanto quelle persone decedute siano ancora vive nei ricordi di chi le ha conosciute o di chi è rimasto indelebilmente colpito dal fatto luttuoso da ricordarlo anche a distanza di tanti anni.
Fare memoria delle vittime sulla strada significa già prendere le distanze da un certo tipo di guida, ossia disattenta e/o troppo veloce. Fare memoria significa anche sensibilizzare affinché non accada più. Quindi c’è già tanto, tutto, di bene. Ma la bella notizia che ci ha reso proprio molto felici è stato vedere il giovane Nello Verde, dopo l’incidente a Forio del 2000, visibilmente migliorato. Il papà ci ha infatti raccontato in quali condizioni difficili versava Nello agli inizi. Fare memoria significa dunque anche lottare per la vita, propria e altrui.
Dovevamo essere certamente di più perché momenti come questi sono speciali. Perché fare memoria in realtà è essenziale sia per non ripetere gli errori di chi ha sbagliato in passato sia per vivere bene l’oggi e il domani, evitando che quegli stessi errori possano riaccadere. Perché è doveroso innanzitutto considerare appieno e affermare con fermezza che la vita è molto preziosa, per questo dalle nostre e dalle altrui esperienze, nonché dai nostri e dagli altrui sbagli, ne va ricavato un tesoro, ovvero cosa è bene fare e cosa non è bene fare più alla guida di un’auto o di un motorino, per il bene di tutti.
Ben vengano quindi gli autovelox: basta uscire di casa un po’ prima e procedere con un’andatura più calma… affinché tutti giungano a destinazione sani e salvi.
di Angela Di Scala