Papa Francesco in queste ultime catechesi va verso la fine del tema “discernimento”: «Nel nostro primo incontro avevamo visto che sempre, ogni giorno, che lo vogliamo o no, compiamo atti di discernimento, in quello che mangiamo, leggiamo, sul lavoro, nelle relazioni, in tutto. La vita ci mette sempre di fronte a delle scelte, e se non le compiamo in maniera consapevole, alla fine è la vita a scegliere per noi, portandoci dove non vorremmo. Il discernimento però non si fa da soli.
Oggi entriamo più specificamente in merito ad alcuni aiuti che possono rendere più agevole questo esercizio del discernimento, indispensabile della vita spirituale, anche se in qualche modo li abbiamo già incontrati nel corso di queste catechesi. Ma un riassunto ci aiuterà tanto. Un primo aiuto indispensabile è il confronto con la Parola di Dio e la dottrina della Chiesa. … La Parola di Dio sempre ti fa guardare dall’altra parte: cioè, c’è la croce, qui, è brutto, ma c’è un’altra cosa, una speranza, una resurrezione. La Parola di Dio ti apre tutte le porte, perché Lui, il Signore, è la porta. … L’amicizia con Dio ha la capacità di cambiare il cuore; è uno dei grandi doni dello Spirito Santo, la pietà, che ci rende capaci di riconoscere la paternità di Dio. …E questo ci ricorda un altro grande aiuto, il dono dello Spirito Santo, che è presente in noi, e che ci istruisce, rende viva la Parola di Dio che leggiamo, suggerisce significati nuovi, apre porte che sembravano chiuse, indica sentieri di vita là dove sembrava ci fossero solo buio e confusione. Io vi domando: voi pregate lo Spirito Santo?».
Non si raggiunge la santità senza l’azione dello Spirito Santo, san Francesco agiva per amore dello Spirito Santo, tutto otteneva tramite Lui. “In un’altra circostanza, una devota nobildonna si recò dal Santo, per esporgli il proprio dolore e richiedere il rimedio: aveva un marito molto cattivo, che la faceva soffrire osteggiandola nel servizio di Cristo. Perciò chiedeva al Santo di pregare per lui, affinché Dio si degnasse nella sua bontà d’intenerirgli il cuore. Il Santo, dopo averla ascoltata, le disse: «Va in pace e sta sicura che fra poco avrai dal tuo uomo la consolazione che desideri». E aggiunse: «Gli dirai da parte di Dio e mia che ora è tempo di misericordia; poi, di giustizia». Ricevuta la benedizione, la donna ritorna, trova il marito, gli riferisce quelle parole. Scende sopra di lui lo Spirito Santo che, trasformandolo in un uomo nuovo, così lo induce a rispondere con tutta mansuetudine: «Signora, mettiamoci a servire il Signore e salviamo l’anima nostra».
Dietro esortazione della santa moglie, condussero una vita da celibi per parecchi anni, finché ambedue nello stesso giorno tornarono al Signore. Veramente degno di ammirazione lo Spirito profetico operante in quest’uomo di Dio, con la potenza del quale egli rinnovava il vigore alle membra ormai inaridite e nei cuori induriti imprimeva la pietà. Ma non è meno stupefacente la chiarezza con cui questo spirito profetico gli faceva prevedere gli eventi futuri e scrutare il segreto delle coscienze, quasi gli avesse conferito il duplice spirito di Elia, invocato da Eliseo” (FF 1193).
Il Papa conclude: «Il discernimento ha lo scopo di riconoscere la salvezza operata dal Signore nella mia vita, mi ricorda che non sono mai solo e che, se sto lottando, è perché la posta in gioco è importante. Lo Spirito Santo sempre è con noi. “Oh, Padre, ho fatto una cosa brutta, devo andare a confessarmi, non posso fare nulla …”. Ma, hai fatto una cosa brutta? Parla allo Spirito che è con te e digli: “Aiutami, ho fatto questo di bruttissimo”. Ma non cancellare il dialogo con lo Spirito Santo. “Padre, sono in peccato mortale”: non importa, parla con Lui così ti aiuta a ricevere il perdono. Mai lasciare questo dialogo con lo Spirito Santo. E con questi aiuti, che il Signore ci dà, non dobbiamo temere. Avanti, coraggio e con gioia!».