Il vescovo Gennaro incontra i bimbi di Casamicciola.
Quante parole girano attorno al Natale: bei discorsi, altissime intenzioni… tutto rischia però di svanire nel sentimentalismo che avvolge questo tempo. Sorge spontanea (o almeno si spera!) una domanda: come non perdere il senso vero del Natale? Cosa fare per vivere pienamente questo tempo? Le risposte potrebbero essere tantissime ma ce n’è una che probabilmente può aiutarci più di tante altre: vivere il nostro qui ed ora.
Ecco, come Chiesa di Ischia, per vivere a pieno il nostro “adesso”, siamo chiamati a scorgere il Signore che viene proprio nelle circostanze tragiche che ci hanno coinvolto. C’è un germoglio di Speranza che nasce proprio nelle macerie dei nostri cuori affranti: è qui che noi possiamo cogliere il vero senso del Natale; nel concreto, guardando negli occhi la sofferenza di un popolo in ginocchio dove il Signore viene, discreto, continua a venire!
Questo Natale allora ci permette di ri-scoprirci in una fraternità che non solo abita a pieno i più alti ideali ma che si fa sperimentare nella pienezza delle relazioni autentiche, in momenti belli, semplici, lontani sicuramente dai riflettori ormai andati via ma forse proprio per questo più veri.
È con queste premesse che qui possiamo raccontare dell’incontro svoltosi martedì 3 c.m. in episcopio con i più piccoli che hanno vissuto sulla loro pelle il dramma della frana-alluvione.
Diversi bambini di Casamicciola (tanti ancora sfollati) accompagnati da Don Gino e le catechiste hanno raggiunto Ischia Ponte e qui sono stati accolti per vivere un momento di festa insieme. Hanno animato il pomeriggio i ragazzi della Pastorale Giovanile e i seminaristi della nostra diocesi e della chiesa sorella di Pozzuoli; ospiti speciali dell’evento, i giovani del gruppo scout AGESCI di Benevento.
I bimbi si sono divertiti giocando grazie al gruppo scout ospite della nostra realtà; sono seguiti ai giochi i balli e i canti natalizi a cura dei giovani dell’ufficio di pastorale giovanile e dei seminaristi. A seguire, poi, i piccoli di Casamicciola hanno vissuto un tempo di preghiera guidato dal Vescovo Gennaro: un momento breve ma intensissimo. Non poteva mancare però in un clima così pregno di gioia un dono: anticipando l’Epifania, ciascun bimbo ha ricevuto direttamente dal nostro pastore la calza della Befana. Ha concluso l’incontro una ricca merenda che ha soddisfatto grandi e piccini.
Ma il desiderio in questa sede non è tanto di raccontare un fatto che ci è “banalmente scivolato addosso” quanto piuttosto di condividere un sentire che ci ha abitato durante l’incontro e che ci ha molto provocato. Nella gioia vissuta, nel divertimento condiviso, tutti i “più grandi” hanno colto qualcosa di comune: la Speranza negli occhi dei nostri bimbi. A loro non interessano i fini politici, le speculazioni; non sono incupiti dalle più lecite delle nostre preoccupazioni.
Il rischio però è quello di voler insinuare, guardando al loro modo gioioso di vivere, di poter vivere la nostra quotidianità con superficialità. L’invito invece che viene fuori dalla bellezza di questo momento vissuto insieme con i più piccoli è a sintonizzarsi sulle loro stesse frequenze così come ci ricordano le parole di Mons. Sequeri che danno titolo a questo brevissimo contributo: “E imparerò a guardare tutto il mondo con gli occhi trasparenti di un bambino e insegnerò a chiamarti Padre nostro ad ogni figlio che diventa uomo” per cogliere a pieno una Speranza che non dipende dai nostri sforzi o dalle nostre pretese ma che è invece dono silenzioso e discreto di un Dio-bambino che nasce ancora, nasce proprio nelle macerie del nostro cuore.
Lasciamo spazio alla Sua Speranza come i bimbi di Casamicciola, ripetiamo con loro “siamo la gente che ha la gioia, che ha la fede, che loda il Signor!”
di Francesco Ferrandino