Ciao bambini e ben trovati! Come state? Impegnati con la scuola? Con gli sport e altre passioni? Immaginiamo di sì; dopotutto la nostra quotidianità è fatta di tante cose, tra mansioni da compiere, divertimenti e incontri. Sì, incontri! Perché la cosa più bella delle nostre giornate è che, nel loro scorrere, portano con sé tante novità inaspettate fatte anche di nuove conoscenze. Questo ce lo possono confermare bene gli apostoli che nel Vangelo di Matteo di domenica 15 gennaio fanno un incontro che cambierà tutta la loro vita e, ad essere sinceri, anche la nostra. Curiosi? Leggiamo allora!
“Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa: «Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta». Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono. Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il Vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.”.
Cari bambini, abbiamo letto che Gesù andò ad abitare a Cafarnao. Cafarnao era un piccolo villaggio che si affacciava sulle sponde del lago Tiberiade: insomma un bel posto! Lì, come sulla nostra bella isola, c’erano tante attività da svolgere, ma la maggior parte di queste avevano a che fare con il lago e quindi, proprio come da noi, era facile trovare tanti pescatori intenti a svolgere le loro mansioni. Per noi, tutto questo, è uno scenario molto famigliare, vero? Bene, immaginate ora che in una giornata qualunque, in un momento non preciso, da lontano, vedete avvicinarsi una figura d’uomo che non conoscete, ma che vi conosce benissimo, e vi chiama per nome: Gesù. Ora lo riconoscete! Che cosa fareste? Che cosa direste? La sorpresa sarebbe troppa; qualcuno magari sverrebbe? Forse sì, ma ovviamente non possiamo sapere come reagiremmo. Sappiamo, però, cosa hanno fatto quei pescatori che sono stati chiamati: «…essi subito lasciarono le reti e lo seguirono». Di certo, per loro, Gesù era quasi uno sconosciuto: forse lo avevano visto predicare, Simone (San Pietro) lo aveva anche già incontrato, ma nessuno di loro sapeva di Gesù quello che sappiamo noi: che è Dio fatto uomo.
Nonostante questo, però, lo hanno seguito subito. Perché subito? Semplicemente perché si sentivano attratti. In che senso? Nel senso che non erano veloci e pronti perché avevano ricevuto un ordine, ma perché erano stati attirati dall’amore. Quando Gesù ci chiama, cari bambini, il nostro cuore sa riconoscerlo, ma le nostre orecchie spesso si chiudono! Per questo, per seguire Gesù occorre ascoltare ogni giorno la sua chiamata! Perché lui davvero ci chiama ogni giorno e, come per quei pescatori, lo fa in un modo semplice e comprensibile. Non aspetta un momento speciale e non avvisa; non cerca chi è già pronto e avviato sulla strada della santità. No, cari bambini, Gesù ci cerca così come siamo e dove siamo. E lo fa sempre, ogni giorno, ogni momento; sia che lo sentiamo, oppure no. Ma quando le orecchie, finalmente, si allineano col cuore, allora, cari bambini, nessuno può fermarci dal seguire Gesù: esattamente come hanno fatto quei pescatori che da sconosciuti sono diventati gli Apostoli che tutti noi conosciamo, perché hanno capito che solo Gesù, che ci conosce e ci ama fino in fondo, ci fa prendere il largo nel mare della vita.