Ciao bambini e ben trovati! Come state? Siete pronti? Per cosa? Ma per un viaggio! Sì; oggi, cari bambini, partiremo per un viaggio, e la destinazione è un luogo molto speciale: il Monte delle Beatitudini! E dove si trova? In Israele: la terra di Gesù. E perché andiamo proprio lì? Perché il Vangelo di Matteo, che ascolteremo domenica 29 gennaio, è ambientato proprio in quel luogo. Ma cosa è accaduto di così importante da doverci andare? Scopriamolo assieme: “In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli»”.
Cari bambini, siamo arrivati: il monte è alto 150 metri e affaccia sul bellissimo Lago di Tiberiade. La vista si perde in un paesaggio stupendo, mentre il tutto è immerso in un meraviglioso parco. Colori, odori e luce ci invadono in un luogo fuori dal tempo che sa di paradiso e qui, nel bel mezzo del tutto, si sente una voce: è quella di Gesù, che con amore e gentilezza proclama le otto Beatitudini. Cari bambini, in ogni occasione importante Gesù ci porta con sé su un monte: lo ha fatto quando si è trasfigurato davanti agli occhi di Pietro, Giacomo e Giovanni e anche quando, trovato dai discepoli a pregare, ha insegnato loro il Padre nostro. Perché il monte? Perché è il luogo più vicino a Dio. Dal monte, infatti, Mosè ha ricevuto le tavole dei dieci comandamenti e, da questo monte, Gesù ci dona la Sua Benedizione, anzi le sue “otto benedizioni” perché, le Beatitudini, cari bambini, sono proprio questo! I dieci comandamenti, infatti, ci indicano cosa fare e cosa non fare per raggiungere la vita eterna in Paradiso, mentre con le Beatitudini Gesù ci promette cosa accadrà, se seguiremo gli insegnamenti del Padre: saremo nella gioia eterna del Paradiso.
Ed è per questo che chiama beati tutti coloro che, nel mondo di oggi, noi chiameremmo perdenti. Perché nel pensiero comune, purtroppo, essere umili, miti, poveri, essere nella sofferenza e nella difficoltà, vuol dire non rispecchiare quell’idea di vincente che il mondo vuole da noi: non è vero? Forse alcuni di voi sono ancora piccoli, ma altri potrebbero aver già sentito dire che per avere successo nella vita bisogna sempre essere i migliori, pensare a sé stessi prima che agli altri, e mostrarsi sempre forti e sicuri perché le debolezze sono un difetto. No, cari bambini, non credeteci! Gesù è venuto nel mondo per dimostraci il contrario! Lui è il primo tra tutti i beati perché come Dio che si è fatto uomo, ha mostrato la sua grande umiltà vivendo in pace come noi e tra di noi. Ha parlato con fermezza e con amore, ma mai con arroganza, ha sofferto più di quello che possiamo immaginare a causa della persecuzione nei suoi confronti e, nonostante questo, non ha mai smesso di mostrarci la Sua Misericordia offrendo la Sua vita sulla croce. Insomma, bambini, Gesù ci dice che si è fatto come noi perché noi potessimo diventare Figli di Dio e beati come Lui e vivere per sempre una felicità che non ha fine.
E sapete una cosa? Questa felicità non è solo la promessa di quello che sarà dopo questa vita, ma è una certezza che parte proprio da qui, da questo momento in cui tu, proprio tu, stai leggendo queste righe. Perché nonostante possa sembrarci difficile essere come Gesù, cari bambini, noi sappiamo che non dobbiamo usare le nostre forze per riuscirci (non basterebbero!), ma abbiamo a disposizione tutta la Grazia che viene da Dio, che è grande e infinita. E così, come i grandi Santi e i discepoli, che erano persone semplici, anche noi potremo già vivere le promesse che Gesù ci ha fatto e sentire quell’odore di Paradiso; lo stesso che, ora come allora, si sente su questo meraviglioso monte.