In un libro il punto sulla ricerca e la prevenzione
Un catalogo completo dei vulcani italiani, con le immagini, le mappe, e tutte le informazioni geografiche, territoriali e di comportamento. Riempie un grosso vuoto informativo, il libro scritto a sei mani dai vulcanologi Lisetta Giacomelli, Roberto Scandone e dal giornalista scientifico Franco Foresta Martin. È intitolato “La penisola dei Vulcani – attività vulcanica in Italia tra ricerca e prevenzione”, stampato dall’editore Francesco Brioschi nella collana “Specchio della Scienza” (230 pagine, 19 euro). In modo molto intelligente si concludono non con la consueta dotta e spesso autocelebrativa “bibliografia” bensì con un elenco intitolato “per approfondire”, dove vengono indicati al lettore testi di divulgazione scientifica (di altri autorevoli autori) sulla nostra Terra pericolosa.
E dove spiccano – per tragica attualità – anche il piano urbanistico territoriale e il piano paesistico dell’isola d’Ischia. I tre autori partono dalla constatazione che gran parte del pubblico conosce e ricorda l’esistenza di soli pochissimi vulcani attivi o “in sonno”, e i più citati sono soprattutto il Vesuvio e l’Etna, un po’ meno lo Stromboli. Ben pochi ricordano quelli considerati quiescenti, che invece «potrebbero risvegliarsi da un momento all’altro, come già hanno fatto in passato».
Oltre a raccontare le isole Vulcano, Lipari, Panarea, Pantelleria, e Ischia col suo Epomeo che anche di recente ha fatto sentire la sua presenza sismica (oltre a mostrarsi tragicamente franoso), il libro documenta le caratteristiche vulcaniche di località come i Colli Albani, a pochi chilometri da Roma, e i nostri vasti Campi Flegrei a ridosso di Napoli. Il linguaggio usato dai tre autori è ben lontano da quello che caratterizza il terrorismo pseudoscientifico tanto caro a chi pretende di sfoggiare roboanti rievocazioni e previsioni, in modo da vendere più copie (libri, giornali, riviste), anche nella stupida convinzione che lettori e ascoltatori vadano continuamente terrorizzati (di tali pratiche sono ormai esperti proprio gli abitanti dei Campi Flegrei).
Il volume è suddiviso in due parti, una con elementi base della vulcanologia, la seconda con la rassegna dei vulcani italiani attivi ed estinti, la loro storia eruttiva e l’effetto, anche economico, nei secoli sul territorio e gli abitanti. Il testo è stato presentato a Pozzuoli, in un incontro promosso dall’Istituto Pergolesi nel quadro del programma “Vivere col vulcano” (ideato da Anna Russolillo e Franco Foresta Martin, con Sonia Gervasio e Sandro De Vita), che prevede incontri destinati agli studenti degli istituti superiori fino al 24 febbraio, quando nel Museo civico “Tusa” di Procida sarà inaugurata la mostra “Oro nero del Mediterraneo. L’ossidiana nella preistoria”.
di Eleonora Puntillo