Login

Lost your password?
Don't have an account? Sign Up

Costruisco case di plastica riciclata, ispirato dai Lego

Nelson, sin da quando aveva 13 anni sognava di rendere la plastica amica dell’ambiente, anche in Ghana. Ora la sua azienda impiega 364 operai che trasformano rifiuti in materiale edile.

Un milione di tonnellate di rifiuti di plastica all’anno è quanto i 32 milioni di abitanti del Ghana producono ogni anno. Solo il 2% delle bottiglie di plastica usate viene riciclato, tutto il resto viene smaltito senza cura o abbandonato in riva al mare o sulle strade. Nelson Boateng aveva 13 anni quando ha cominciato a lavorare in una fabbrica di sacchetti di plastica per aiutare i suoi genitori e i suoi 5 fratelli. Osservando il processo di produzione, durante gli otto anni di impiego, questo giovane ghanese è arrivato alla conclusione che, per quanto i sacchetti fossero in polietilene e quindi riciclabili, continuavano a tornare nell’ambiente da rifiuti. “Esisterà un modo per rendere la plastica amica del pianeta?”, era la domanda che lo tormentava.

A partire da questo interrogativo le sue ricerche negli anni della scuola superiore e dell’università si sono orientate a trovare una risposta. La soluzione è arrivata dai Lego. Ispirato dai mattoncini per bambini, Nelson ha ideato mattoni di plastica riciclata mescolata a sabbia, resistenti a terremoti, acqua e umidità, perfetti per pavimentare strade e costruire case.  La sua idea, premiata in vari concorsi nazionali e sponsorizzata anche dall’agenzia Onu per lo sviluppo UNDP, è diventata, nel 2015, un’impresa, la “Nelplast Echo Ghana”. 

Oggi sono 364 le persone impiegate da Nelson: 300 sono raccoglitori di rifiuti e 64 sono operai, che utilizzano presse idrauliche per realizzare materiale edile e pellet. Tra le fila di Nelplast ci sono molte donne che, grazie a questo lavoro, sostengono la famiglia. Nelson non nasconde le difficoltà legate alla tecnologia, perché il fumo prodotto nel riciclare la plastica non è stato controllabile fino al 2019, quando i contributi dell’UNDP gli hanno consentito di aumentare la capacità di riciclo passando da 1.500 tonnellate di plastica al giorno a 3.000, ma anche di sviluppare macchine meno inquinanti. “Il nostro obiettivo in Nelplast è lavorare per garantire un ambiente a zero rifiuti di plastica all’interno delle nostre comunità”, spiega il giovane, ora ingegnere che, nell’ultimo anno, trasformando in mattoni circa 13.400 chili di rifiuti di plastica raccolti da grondaie e spiagge è riuscito a costruire una casa abitabile. Ora la sfida è riuscire ad ottenere i due milioni di dollari di finanziamento che consentirebbero di riutilizzare tutte le 20.000 tonnellate di plastica raccolte dai suoi dipendenti ogni giorno.

“C’è un’opportunità in ogni situazione difficile” è il motto di Nelson che continua a vedere nella plastica, “non un problema, ma una risorsa per risolvere altri problemi”, inclusi quelli di chi non ha casa e che i suoi mattoni potrebbero facilmente costruire.

di Maddalena Maltese

Articolo pubblicato sulla pagina Oikos de Il Poliedro – giornale d’informazione della Diocesi di Caserta

Condividi su:

Facebook
WhatsApp
Email
Stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*
*

su Kaire

Articoli correlati

Mai da soli

Omelia del Vescovo Carlo in occasione della celebrazione eucaristica del 10 luglio scorso nell’ambito del Summer Holiday dell’Unitalsi Napoli, presso l’Hotel Re Ferdinando in Ischia Porto Os 10,1-3.7-8.12; Mt 10,1-7

Da discarica abusiva ad area protetta

Come nasce un’oasi WWF Tra i vari progetti dell’associazione WWF finalizzati alla tutela dell’ambiente vi è la ricerca sul territorio italiano di aree illegali di abbandono rifiuti. Le guardie ambientali