L’esorcismo è detto pubblico se è fatto in nome e per l’autorità della Chiesa, da ministri deputati dalla Chiesa e nella forma rituale stabilita dalla Chiesa.
Con il termine esorcismo s’intende, per lo più, presso i vari popoli e nelle differenti culture e religioni, un’azione (ossia un insieme di parole e/o di gesti) finalizzata a cacciare, allontanare, demoni, spiriti o entità maligne, da persone, luoghi o cose che si ritiene siano posseduti o infestati da loro, ovvero che sono suscettibili di diventare vittime o strumenti della loro malizia. In una prospettiva teologica, per esorcismo si può intendere “l’invocazione del nome di Dio, fatta con il fine di allontanare il demonio da una persona, animale, luogo o cosa”.
Quando si fa in nome della Chiesa, mediante il ministro legittimo e secondo i riti previsti, allora l’esorcismo si chiama pubblico, e ha la validità propria dei sacramentali, diversamente si chiama privato. La distinzione, dottrinale, tra esorcismo pubblico ed esorcismo privato è molto importante. L’esorcismo è detto pubblico se è fatto in nome e per l’autorità della Chiesa, da ministri deputati dalla Chiesa e nella forma rituale stabilita dalla Chiesa. In ambito cattolico si può parlare di esorcismo pubblico “quando la Chiesa domanda pubblicamente e con autorità, in nome di Gesù Cristo, che una persona o un oggetto sia protetto contro l’influenza del Maligno e sottratto al suo dominio”. La Chiesa cattolica considera l’esorcismo una preghiera che rientra nella categoria dei sacramentali: uno dei numerosi segni sacri istituiti dalla Chiesa per santificare le diverse e numerose circostanze della vita, differenziandosi così dai sette sacramenti, che sono stati istituiti da Gesù Cristo in persona.
Molto spesso si reputa che l’esorcista sia un individuo dotato di poteri o abilità speciali, in grado di controllare fenomeni soprannaturali, per ovviare a queste derive l’esorcismo può essere celebrato lecitamente solo da un Vescovo o da un sacerdote che abbia ottenuto la speciale ed espressa autorizzazione e che sia dotato di un’adeguata formazione. In termini pratici, nella Chiesa Cattolica, l’esorcismo è una specifica forma di preghiera liturgica munita di un proprio rituale, adoperata nella lotta contro il potere del demonio.
Come specificato nel Codice di Diritto Canonico al numero 1172 “Nessuno può proferire legittimamente esorcismi sugli ossessi, se non ha ottenuto dall’Ordinario del luogo peculiare ed espressa licenza. L’Ordinario del luogo conceda tale licenza solo al sacerdote che sia ornato di pietà, di scienza, di prudenza e d’integrità di vita”. Il rito dell’esorcismo non dovrebbe essere eseguito senza una previa specifica valutazione medica e psicologica.
Altre considerazioni preliminari da parte di soggetti adeguatamente qualificati e preparati potrebbero essere necessarie per fornire all’esorcista un quadro completo. In continuità agapica, ossia con lo stesso amore, Gesù ha dato potere agli apostoli di espellere gli spiriti maligni affinché, nel suo potente nome, la Chiesa portasse avanti l’opera del suo Signore, per la salute fisica e spirituale dei propri figli. In conclusione, è importante osservare che, affidando agli Apostoli tale potere, Gesù ha rivelato la carità del Padre che, attraverso lo Spirito Santo, si riversa sull’intera umanità, aiutando tutti, in particolare i poveri e i sofferenti.
Fonte: Paolo Morocutti – Sir