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Ciao Bambini! Siamo velocemente giunti alla Quinta e ultima domenica di Quaresima prima della celebrazione della Settimana Santa che precede e si conclude con la Pasqua del Signore, che tanto attendiamo! Sono tante le cose da dire e desideriamo dirvele subito; quindi, leggiamo con attenzione il Vangelo di Giovanni che ascolteremo domenica 26 marzo: “In quel tempo, le sorelle di Lazzaro mandarono a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».

All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Marta, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà».

Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo». Gesù si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?». Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra.

Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare». Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui”.

Cari bambini, questo Vangelo è proprio per coloro che pensano che se qualcosa non gli va bene è perché il Signore non ha ascoltato le sue preghiere o perché non gli vuole bene. Secondo voi, Gesù ha aspettato due giorni ad andare da Lazzaro perché non gli voleva bene? Secondo voi non ha ascoltato Marta quando gli diceva che credeva in Lui? E ancora, secondo voi ha pianto e risuscitato Lazzaro, anche se tutti credevano che non ci fosse più niente da fare, perché non gli importava nulla di lui? No, certo che no.

Quando le sorelle di Lazzaro chiamano Gesù, dicendo: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato», è come se parlassero di noi perché ogni persona di questo mondo è amata dal Signore: ognuno di noi! E siamo amati così tanto che Gesù piange e soffre per noi anche dopo aver offerto la sua vita in cambio della nostra salvezza. Dio, cari bambini, è Colui che ci ha creati per amore ed è anche Colui che conosce tutto; quello che fa, e perché lo fa, non possiamo sempre capirlo, ma non possiamo nemmeno criticarlo perché una cosa è davvero sicura: qualsiasi cosa faccia è per il nostro bene, anche se non ce ne rendiamo subito conto.

E, all’inizio del Vangelo, Gesù lo dice chiaramente: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Cosa vuol dire? Che il Signore, a volte, può mettere alla prova la nostra fede con momenti difficili solo per ripagarci mille volte tanto quando, nonostante tutto, sapremo dirgli che noi crediamo in Lui, proprio come ha fatto Marta. Perché quando noi crediamo in Gesù, e lo facciamo con tutto il nostro cuore, allora, gli permettiamo di fare l’impossibile per noi e per gli altri perché tutti vedano e conoscano che il nostro Padre è il loro Padre, e la nostra gioia può essere la loro gioia, anche se tutto il resto del mondo provasse a convincerci del contrario!

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