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Ciao bambini! Come state? Sicuramente bene visto che abbiamo festeggiato Pasqua da pochi giorni, vero? Ma come ben sappiamo, la Pasqua non è ancora finita! Sì perché siamo entrati in un altro tempo meraviglioso che ci darà la possibilità di gioire della Resurrezione del Signore per ben cinquanta giorni: è il Tempo di Pasqua. Questo periodo terminerà il 28 maggio con la Domenica di Pentecoste nella quale rivivremo la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli e Maria Santissima nel cenacolo. Quindi, per ora, e per tanti giorni ancora possiamo dire: “e gioia sia!”.

Ed è proprio questa gioia che hanno provato gli Apostoli alla vista di Gesù dopo la Sua Resurrezione! Quando? Ce lo dice il Vangelo di Giovanni che ascolteremo domenica 16 aprile: “La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.”

Cari bambini qual è il primo giorno della settimana? Lunedì, vero, ma al tempo di Gesù, la domenica era considerata il primo giorno della settimana. Perché diciamo questo? Perché abbiamo letto che Gesù si è mostrato ai suoi discepoli la sera del primo giorno della settimana: la domenica, appunto. Potremo pensare che questo sia normale visto che la domenica è il giorno del Signore, ma leggiamo anche che Lui è tornato una seconda volta, otto giorni dopo, cioè lunedì. Che significa? Non lo sappiamo di preciso, ma una cosa è certa: Gesù ci cerca sempre! Sia che noi siamo fedeli a Lui, sia che non lo siamo. In che senso? Vedete bambini, Gesù è con noi quando partecipiamo al sacramento della santa messa domenicale, quando Lo preghiamo, quando siamo felici di stare con Lui, come gli Apostoli che lo hanno incontrato la prima volta, ma Gesù ama tutti e vuole farsi vicino anche a chi, come Tommaso, è un po’ assente ed ha ancora tanti dubbi o, magari, non crede proprio.

Il Signore cerca ogni mezzo per aiutarci a credere, ci cerca una volta, due…mille! Che sia domenica o qualsiasi altro giorno della settimana; che ci trovi in chiesa o ci cerchi altrove… le prova tutte! Potrebbe addirittura farsi avvicinare come non farebbe con altri, farsi toccare, come in questo caso.  Infatti, a nessuno, tranne che a Tommaso, è stato permesso di toccare Gesù in quel modo: ci avevate pensato? E questo non succede perché Tommaso è il suo preferito, ma perché per lui era necessario fare così perché potesse credere. Questo, cari bambini, non solo ci insegna quanto amore e pazienza ha Gesù con noi, ma ci aiuta a capire che ognuno di noi ha una storia tutta sua con Lui, che non può essere uguale a quella di nessuno. Non solo noi siamo unici e irripetibili, ma anche il nostro incontro con Gesù, e la nostra fede in Lui, lo è.

Quindi, bambini cari, non pensiamo che non possiamo diventare santi perché a noi non sono accadute le cose che hanno vissuto i grandi Santi della storia! Perché a Gesù non importa come lo incontriamo, ciò che spera è che noi lo riconosciamo e, come Tommaso, sappiamo esclamare: «Mio Signore e mio Dio!».

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