Sentire i figli degli altri come propri figli è qualcosa che manca terribilmente in un mondo ferito dall’egoismo e dall’indifferenza, dall’odio.
Non basta un giorno sotto i riflettori, neppure basta illuminare di luce blu i palazzi per una notte: l’appello a tenere sempre accesa la luce dell’inclusione delle diversità è venuto da ragazzi e ragazze con autismo che il 2 aprile hanno accolto il presidente della Repubblica nel grande locale PizzAut di Monza.
In Italia ogni settantasette nascite c’è un bimbo o una bimba con autismo e non esistono per loro molte opportunità per vivere in pienezza.
“Sono felice di essere uno di voi” ha detto ai 19 giovani lavoratori il Presidente che indossava un grembiule rosso dove si leggeva: “Non calpestare i sogni. Mattarella uno di noi”. Felice, con il figlio Leo, Nico Acampora fondatore di questa impresa e felici anche i papà di altri ragazzi tra i quali il regista Gianluca Nicoletti con il figlio Tommy, il cantante Elio delle Storie Tese con il figlio Dante.
I sogni dei padri ci sono e sono diversi. “Quello che faccio per mio figlio Tommy provo a convertirlo in un ‘format’ che possa essere utile anche agli altri” dice Gianluca Nicoletti che ha creato il Cyber Rebel, un gruppo di “cervelli ribelli” che stanno dimostrando grandi abilità nel gestire le nuove tecnologie informatiche.
“Ho deciso di fare tutto da solo – dice il regista richiamandosi all’esperienza di Nico Acampora – Non c’è alternativa, il tempo passa e il mio ragazzo è oramai un omone e io comincio a sentirmi un vecchio. Ho smesso di rivolgermi alle istituzioni, l’ho fatto per troppi anni e mi sono convinto di aver buttato via tempo ed energie. Mi sono creato il mio HubLab dei Cervelli ribelli, ci ho investito tutto quello che avevo”.
Superata l’amarezza per la mancanza di risposte Acampora e Nicoletti hanno investito con grinta e competenza, hanno messo in campo l’amore per i figli, un amore così grande che si è allargato ad altri ragazzi e ragazze con autismo, ragazzi che sentono loro figlie e figli.
È questo “sentire” che motiva e sostiene il sogno dei padri, che diventa una pagina di umanità in tante storie buie e tristi.
Sentire i figli degli altri come propri figli è qualcosa che manca terribilmente in un mondo ferito dall’egoismo e dall’indifferenza, dall’odio.
Il sogno di molti padri e di molte madri sembra dissolversi.
Poi arriva il messaggio di PizzaAut, come quello di Cyber Rebel, a dire che non è così, a dire che esiste un’alternativa alla rassegnazione e all’indifferenza. C’è della profezia in tutto questo.
“Non calpestate i sogni”: l’appello viene dalla concretezza di percorsi di dignità e di umanità che si fondano “anche sul nostro lavoro” come hanno detto i 19 giovani di PizzaAut richiamando l’art 1 della Costituzione.
Fonte: Paolo Bustaffa – Sir