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Comunicato della Diocesi di Ischia

La Diocesi di Ischia, al fine di fare chiarezza sulla vicenda “Villa Joseph” che la vede chiamata in causa attraverso gli organi di stampa, comunica quanto segue.

La Casa, detta “Villa Joseph”, nasce grazie a una felice intuizione e alla generosità della Sig.na Giuseppina Morgera (1885-1974), laica fervente, figlia spirituale di san Pio da Pietrelcina e nipote del sacerdote venerabile don Giuseppe Morgera, parroco di Casamicciola, e al contributo significativo dell’intera Isola e della Diocesi di Ischia.

Per dare stabilità all’Opera, la Morgera pensò di affidare la Casa a diversi istituti religiosi e alla stessa Diocesi. Nel 1957, dopo diversi tentativi, donò “Villa Joseph” all’Opera di don Luigi Orione che negli anni ’60 provvide a trasformarla in una casa di riposo.

Nel rispetto del vincolo imposto dalla Donatrice, nelle sue pie volontà, la Casa per anziani fu gestita grazie all’intraprendenza e alla capacità di coinvolgere persone e istituzioni di P. Salvatore Castiglione, di venerata memoria.

Divenne così un vero e proprio centro pastorale, un importante centro di spiritualità ed un importante punto di riferimento per la promozione della carità.

Ad oggi l’opera non vede più la presenza dei figli di San Luigi Orione. Dal 2013, infatti, la struttura è stata concessa in locazione dai Padri Orionini a una società commerciale per proseguirne l’attività nel rispetto della originaria connotazione modale.

Nel 2016, grazie a una importante petizione e al fattivo interessamento della Diocesi, è stata, tuttavia, impedita la vendita a privati, proponendosi la Diocesi stessa come acquirente, anche in virtù di una preesistente causa di prelazione in proprio favore, o quantomeno come gestore, di Villa Joseph.

Nel 2021 la Diocesi, a seguito di un’ulteriore richiesta di alienazione della struttura alla società conduttrice, ha chiesto la documentazione necessaria al fine di poter verificare la possibilità di esercitare, in concreto, il proprio diritto di prelazione.

Il 16 luglio 2022 la Diocesi ha formalmente manifestato la volontà di esercitare il diritto di prelazione pur di mantenere inalterata l’originaria destinazione del bene, evitando così il passaggio della struttura a soggetti interessati allo svolgimento di attività commerciali (imprenditoriali), caratterizzate, dunque, da scopi di lucro incompatibili con la originaria, nobile finalità di promozione della carità.

Negli incontri che si sono succeduti per la stipula dell’accordo, la Congregazione Orionina – tramite un suo referente – ha assunto l’impegno di predisporre e mettere a disposizione lo schema del contratto preliminare di acquisto, corredato di atto transattivo per il rilascio del bene libero da persone e cose da parte della società conduttrice, al fine di consentire, in tal guisa, alla Diocesi di mantenere l’originaria destinazione del bene, non permettendo così il contestuale trasferimento degli anziani utenti in altra struttura extraisolana grazie anche ad un servizio fornito da terzi.

Ad oggi la Diocesi è ancora in attesa di ricevere il predetto documento ufficiale, attraverso il quale dovranno essere formalizzate le proposte contrattuali nel rispetto delle scadenze che la società conduttrice ha reso note, sicché è evidente che alcun comportamento, omissivo o commissivo, è, allo stato, addebitabile alla Diocesi in dipendenza dei fatti oggetto di cronaca.

La Diocesi valuta, pertanto, come non vera, sorprendente ed ingiustificata ogni affermazione o insinuazione dalla quale sia possibile desumere, direttamente o indirettamente, che la stessa non intenda farsi carico delle necessità degli anziani, ostacolando il prosieguo della trattativa.

La Diocesi comunica, in definitiva, che farà ricorso a tutti i rimedi possibili al fine di salvaguardare il vincolo imposto dalla Donatrice, nelle sue pie volontà, vincolo da ritenersi inderogabile, rispetto al quale ogni altro interesse sarà considerato recessivo.

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