Cari bambini, nel fumetto della Parola del Mese che troviamo in questo numero, capiamo veramente, con le parole della Bibbia, la cosa più importante al mondo, la più preziosa che esista: volerci bene, come Dio Padre, Gesù e lo Spirito Santo desiderano per tutta l’umanità; volerci bene di un bene che trasforma in meglio la vita di tutti, perché è quel bene che Gesù ci ha lasciato quando ha istituito l’Eucarestia nell’Ultima Cena, quello più vero, quello che fa rima con dono (di sé), e che ci permette di stare vicini a Dio, mentre Lui è sempre vicino a noi, e agli altri. “Siate gioiosi, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio dell’amore e della pace sarà con voi.” (2Cor 13,11 – dalla liturgia di domenica 4 giugno 2023, festa della Santissima Trinità). Ma cosa significano queste parole? E cosa significa tutto questo? Gesù parla spesso dell’amore di Dio.
Incontrando un discepolo, Nicodemo, gli spiega che Dio ci ha amato così tanto da mandare Lui, che è suo Figlio, per insegnarci a portare nel mondo gioia e pace. Dopo la morte di Gesù, i cristiani continuano a ricordare e a mettere in pratica le sue parole, a volersi bene e ad aiutarsi l’un l’altro come fratelli. Tanti si meravigliano a vedere quanta gioia c’è tra loro, restano stupiti a vedere come si incoraggiano e si aiutano a capire insieme cosa è meglio fare per vivere uniti e nella pace. Non è sempre facile volere bene a tutti. Affatto! Perché se qualcuno ci ferisce, facendo qualcosa che ci fa male, non vogliamo più bene a quella persona, o gliene vogliamo un po’ meno. Siamo umani! Accettiamo questa parte di noi con questi sentimenti che ci allontanano da Dio e dagli altri. Ma, ma, siamo anche divini! Cosa? Sì! Attenzione: divini, non divinità, perché siamo figli di Dio col Battesimo, e confermati nella fede attraverso lo Spirito Santo nella Cresima, che ci lega ancora di più a Dio.
Quindi, Dio non solo è vicino a noi, ma è anche in noi, soprattutto quando ci nutriamo di quel miracolo che Lui fa accadere quando il sacerdote consacra per mezzo dello Spirito Santo il pane e il vino nella Messa, e noi ce ne nutriamo nel corpo e nell’anima. Allora, sapendo questo, sappiamo anche che dentro di noi abbiamo la forza per perdonare un torto ricevuto, o per voler bene a quella persona che magari ci sta antipatica, per andare oltre alla nostra parte umana che si ferma al “prima vengo io”, invece di pensare all’altro, di pregare per l’altro. Essere vicini a Dio significa, in sostanza, scegliere di fare il bene in un mare di male, di dire: “no, non faccio anche io il male, perché tu mi hai fatto male, se no diventa un mondo pieno di cose brutte, e le cose belle, poi, chi le fa se non inizio io stesso a farle? Non posso aspettare che qualcun altro faccia quel passo che spetta a me fare…non lo farà nessuno per me!”. Ma come si fa questo? Una volta, un frate francescano ha detto una frase che racchiude benissimo questo insegnamento di Gesù dell’aiutarci ad amare: “Non si può amare tutti, ma si può amare sempre”.
Una rivoluzione di Bene! Ed è vero! Se non riesco a voler bene ad una persona, posso però scegliere di non farle del male, di non trattarla male, e quindi di volere bene coi sentimenti divini, anche se non le voglio bene coi sentimenti umani. In questo modo le vorremo bene! Vi facciamo un esempio di come sia possibile questo: durante la Prima Comunione avvenuta qualche settimana fa nella parrocchia di chi vi scrive, due bambine del catechismo che non vanno d’accordo sono state messe una a fianco all’altra. Si pensava succedesse il finimondo, invece Giuditta ha detto a Camilla (usiamo due nomi di fantasia): “Oggi è un giorno speciale, importante, e tra me e te non deve esserci nessuna guerra. Oggi io e te non siamo in battaglia, ma siamo qui insieme per prendere il corpo di Gesù per la prima volta. Deve esserci tregua e pace, oggi. Domani vedremo.”. Giuditta ha fatto il primo passo. Non l’avrebbe fatto nessun altro per lei.
E questo è stato possibile grazie all’educazione che Gesù ci dona se stiamo con Lui, attraverso chi ci parla di Lui e ci fa conoscere i Suoi insegnamenti, che sono le vere perle preziose per la nostra vita. Non si sta forse meglio quando si vive in pace? Un altro esempio, quello del fumetto della Parola del Mese: “Paul abita in Gran Bretagna. Nella sua classe ci sono due compagni che gli fanno sempre i dispetti: “Come posso fare?”, chiede al suo amico Cristoph, «Ho provato a non rispondere, ma loro continuano!» Cristoph gli suggerisce: «Chiediamo a Gesù che ti faccia capire come amarli ancora di più!». Alcuni giorni dopo è il compleanno di Paul che porta a scuola per festeggiare un vassoio di dolci: sono proprio tanti! La maestra gli propone di portarne anche nelle classi vicine, insieme a due compagni. Paul vorrebbe chiamare i suoi amici preferiti, ma sceglie proprio i due bambini dispettosi. Sorpresi, vanno con lui e da quel giorno diventano amici!” Lo stare vicini a Dio fa miracoli! Ma non quelli da bacchetta magica: quelli che Dio vuole fare con noi!